SPAZIO (IN ALTO) – Finalmente è una certezza: non siamo soli nell’Universo. E a scoprirlo non è stato il telescopio spaziale Hubble, il progetto SETI o Adam Kadmon, ma un essere umano. In particolare, l’italiana Samantha Cristoforetti, una donna che ormai da mesi vive sulla Stazione Spaziale Internazionale, a 431.000 metri dalla Terra e in mezzo a mille difficoltà: esperimenti di genetica, prove di tolleranza ortostatica a gravità zero, interviste con Fabio Fazio. E proprio durante un’intervista con Fabio Fazio, la nostra #AstroSamantha avrebbe trovato, nel buio cosmico, un intero pianeta che ospita la vita.
Il rapporto scientifico contenente la clamorosa scoperta per il momento è tenuto segreto dalla Nasa ma alcuni particolari che stanno trapelando in queste ore febbrili: il pianeta osservato dalla nostra valorosa astronauta sarebbe composto al 70,8 per cento di acqua e si troverebbe a soli 431.000 metri dalla Stazione Spaziale Internazionale. Sarebbe composto, in apparenza, da materiale solido (soprattutto roccia e silicone per tette) e il suo diametro sarebbe di circa 13 mila chilometri, pari a quello della Terra e di Marte messi insieme, ma senza quello di Marte. Infine, avrebbe un’atmosfera parzialmente respirabile, contenente soprattutto azoto, ossigeno, anidride carbonica e scie chimiche.
Inoltre, sarebbe riscaldato da una stella nana gialla in tutto simile al nostro Sole, attorno alla quale ruoterebbe in un tempo di circa 365 giorni terrestri. “Durante la puntata di Che tempo che fa – si leggerebbe nel rapporto della Cristoforetti – ho eseguito numerose capriole a gravità zero, e ho concluso il collegamento roteando vorticosamente. Non sono però riuscita subito a fermarmi e gli astronauti Anton Schkaplerow e Terry Virts non potevano soccorrermi essendo in quel momento impegnati a deridermi.
Dopo aver piroettato per diciotto minuti su me stessa, la mia velocità era ormai prossima a quella della luce e stavo per creare un buco nero. In seguito all’impatto della mia tempia destra contro un spigolo della scacchiera di Schkaplerow (quello che tecnicamente chiamiamo “colpo di culo gravitazionale”) ho cominciato a rallentare fino ad arrestare il mio moto.
Un esame agli infrarossi da parte di Virts ha permesso di accertare, in conseguenza dell’impatto, la fuoriuscita di 37 millilitri di soluzione acquosa dai miei condotti lacrimali e di una sostanza rossa contenente emoglobina in quantità imprecisata. Oltre al sangue del ciclo, mi è uscito poi anche sangue dal taglio sulla tempia. Schkaplerov ha apposto un cerotto lamentandosi del fatto che gli avevo rovinato la partita. Un po’ frastornata e barcollante, sono tornata a svolgere la mia missione. E’ stato allora che ho scoperto questo bellissimo, nuovo pianeta”.
I primi rilievi effettuati parlerebbero di un mondo popolato da una specie dominante che conta circa sette miliardi di esemplari, quasi tutti in guerra tra loro.
Apparentemente sussistono condizioni quasi ovunque favorevoli alla vita, sebbene in schiavitù o a tutele crescenti in un’area curiosamente a forma di stivale. Numerosi, infine, i luoghi adatti al suicidio.
“E’ la scoperta più emozionante – avrebbe commentato la Cristoforetti – dopo essermi accorta che sulla Stazione Spaziale Internazionale il tempo scorre più lentamente. Come trattamento anti-età lo consiglio a tutte. Passo e chiudo, ci vediamo durante Gazebo“.