SVANI (TO) – Si era dileguato nel nulla due mesi fa e oggi è tornato a casa. Adelchi Bonea, operaio metalmetallurgico di Svani, piccolo paese in provincia di Torino – città gemellata con Dovè – si era allontanato dal residence in cui viveva miseramente a dicembre, per non farvi più ritorno, apparentemente. “Ci siamo accorti che non c’era più – ha dichiarato il portinaio dello stabile – perché non percepivamo più quell’odore nauseabondo di prosciutto cotto parzialmente putrido che caratterizza da sempre il signor Bonea. Quello ci ha insospettiti, allora abbiamo fatto irruzione nel suo tugurio sfondando la porta con un ariete corazzato e abbiamo trovato la lettera”. Il documento a cui fanno riferimento è un biglietto che il Bonea aveva lasciato per terra, accanto al trogolo in cui solitamente mangiava e su cui aveva scritto i motivi del suo gesto. “Mi fate schifo, andate tutti a fare in culo, io vo’ via”, si leggeva sul foglietto che, per qualche strano motivo, riportava improvvisamente un passaggio in fiorentino. “Abbiamo capito che non si sarebbe fatto vivo per un bel po’ di tempo – continua l’uomo – e abbiamo deciso di rivolgerci a ‘Chi l’ha visto?’ per ovvi motivi, dato che ci doveva ancora due mesi di affitto”. È stato allora che, infatti, il caso è approdato alla corte di Federica Sciarelli, che ha immediatamente provveduto a chiedere l’aiuto del suo pubblico per ritrovare l’uomo, descritto come “un presunto maschio, bianco, età 47 anni mal portati, altezza 1,60, capelli tinti neri, occhi castani non in linea, corporatura bolsa e oscillante, scomparso il 12 dicembre 2024 da Svani, provincia di Torino”. Un appello che si è affiancato ai manifesti, preparati dal portinaio e da sua moglie, di CERCASI VIVO O MORTO , principalmente distribuiti nei cimiteri dei paesi limitrofi e nella famosa Sagra del Radicchio Infilato nell’Orbita Oculare di Rasca (TO). Per due mesi, purtroppo, non si sono compiuti passi avanti, fino a ieri. “La redazione – racconta Federica Sciarelli – ha ricevuto una telefonata in cui qualcuno bofonchiava cose incomprensibili, e abbiamo subito pensato al signor Bonea che, per una rara condizione congenita, ha un secondo ano sulla punta della lingua”. Nel suo incerto idioma l’uomo ha fatto capire di essere fortemente disturbato da “quella foto del cazzo che avete messo nella mia scheda” e sarebbe partito poi con improperi all’indirizzo della conduttrice, come si vede nel video sotto in cui la Sciarelli denuncia il fatto:
Dopo un paio di giorni, il Bonea ha fatto ritorno alla tetra prigione di lacrime e dolore in cui vive, accompagnato dal suo consueto odore di morte. “Lo abbiamo riaccolto senza problemi, anche se il suo chiamiamolo appartamento era ormai stato occupato da chiamiamoli cani con le zecche e una specie di licheni non conosciuta in natura. Tutto è bene quel che finisce bene” ha concluso il portinaio, mentre il Bonea gli defecava addosso dalla bocca.
Stefano Pisani
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box, Giuseppe Lastaria e Dario Cecchini)