MONTECARLO – Dopo la sconfitta con Tsitsipas in semifinale, il campione italiano Jannik Sinner è stato raggiunto da una notizia che vale più di 300 punti del ranking ATP: un bimbo di sette anni, Josè Moscowitz, colpito da una sua pallata durante l’incontro col greco, ha recuperato la vista grazie a quel colpo fuori misura.
La sua è una storia commovente. Il bambino, cieco dalla nascita, è un grande appassionato di tennis e vive col padre a Montecarlo. Ogni anno, viene portato ad assistere al torneo sulla terra rossa più importante di Montecarlo proprio dal suo genitore, che durante la partita gli racconta gli scambi sottovoce. E anche stavolta Josè era lì, sugli spalti, al suo posto, e si stava godendo la semifinale quando Sinner ha piazzato un dritto lungolinea che ha mandato a farfalle Tsitsipas e due raccattapalle. La pallina ha terminato la sua corsa proprio sulla fronte di Josè, che è svenuto ed è stato lanciato al pronto soccorso da uno smash dello stesso Sinner, accorso immediatamente. Il giocatore italiano, preoccupato per la situazione era infatti asceso al cielo e, in levitazione, aveva raggiunto il posto del bambino, scagliandolo prontamente verso l’ospedale.
“Sinner è davvero un bravo ragazzo – raccontano alcuni testimoni – è solo grazie a lui che il bambino ha potuto ricevere cure tempestive. Inoltre, tornando a giocare, ha perfino lasciato che gli baciassimo i piedi e che prendessimo, con un asciugamano, l’effigie del suo volto sudato”. Dopo aver ripreso conoscenza, Josè ha stupito tutti iniziando a vedere: il colpo di Sinner avrebbe aggiustato il suo nervo ottico in un modo assolutamente insperato. “Avevamo provato di tutto, per dare la vista a Josè, ma non abbiamo mai pensato a percuoterlo fortissimo con una pallata, in effetti. Questo evento ha del miracoloso, va approfondito”, ha spiegato il primario di Oculistica del Casinò di Montecarlo. Voci sempre più insistenti, intanto, parlano di vip come Andrea Bocelli che avrebbero già tentato di contattare Sinner per sottoporsi allo stesso trattamento.
“Ich möchte allen meinen Fans danken… uh scusate, a volte dimentico che devo fingere di essere italiano. Desidero ringraziare tutti i miei tifosi, ciechi e non – ha dichiarato Sinner con la sua consueta pacatezza robotica – per il loro affetto e il loro calore. Sono stato battuto ma, come ho già detto rubando una frase di una maglietta che in realtà era a sua volta una citazione di Nelson Mandela, io non perdo mai: o vinco, o imparo o faccio colazione. Oggi ho imparato a operare con il dritto i non vedenti. Ringrazio i miei genitori per non avermi messo pressione e per avermi lasciato libero di specializzarmi in chirurgia oftalmica. Ora torno ad allenarmi, c’è un paralitico a cui sento di poter dare una mano. O un piede. Ah ah ah. Scusate sono anche molto simpatico”.
Si tratta del quarto miracolo di Sinner, dopo l’ombrello mantenuto a una raccattapalle, la partitella giocata con un paraplegico e aver fatto passare uno in fila al supermercato davanti a lui perché aveva solo due cose da pagare. Un ragazzo d’oro, Sinner (non come Pietrangeli, che non si chinava nemmeno a raccogliere le cose quando cadevano di mano agli anziani e che anzi a volte era proprio lui a fargliele cascare) e che sicuramente darà ancora molto al tennis italiano e mondiale.
Stefano Pisani
(Questo articolo è stato scritto grazie anche al sostegno di Box)