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Nordio: “Magistrati non siano influenzati dalla giustizia”

Tribuna (LE) – Prosegue il dibattito sulla riforma della giustizia voluta dal governo Meloni. Dopo le rassicuranti parole con cui il vice premier Antonio Tajani illustra la bontà del provvedimento: “Finalmente si realizza il sogno del plurindagato, pluriprescritto e condannato per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita Silvio Berlusconi“, il ministro della giustizia ed ex magistrato Carlo Nordio lancia un monito a quella che non esista a definire “giustizia legalizzata”. “Ci sono troppi magistrati – accusa Nordio – che nel loro lavoro si fanno influenzare dalla giustizia, insistendo a voler applicare le leggi anche quando sono in palese contrasto con il potere politico“.

A dare man forte alle dichiarazione del ministro, arrivano le parole del premier Giorgia Meloni: “Non se ne può più di questa giustizia a orologeria che manda avvisi di garanzia proprio in coincidenza con l’applicazione dell’articolo 369 del codice di procedura penale. È finito il tempo in cui i magistrati di sinistra delegittimavano i propri avversari politici approfittando del fatto che avevano commesso dei reati“.

Anche la ministra Daniela Santanchè si unisce al coro: “Mi rifiuto di vivere in un paese in cui se un ministro qualunque dovesse per caso truffare l’Inps, facendo lavorare i propri dipendenti durante una pandemia mondiale, a rischio della loro vita, e tenendosi contemporaneamente i soldi della cassa integrazione erogata dallo stato, potrebbe poi essere rinviato a giudizio per truffa ai danni dell’Inps“.

Come era prevedibile, le dichiarazioni della maggioranza hanno aumentato il livello dello scontro con l’opposizione e a stretto giro sono arrivate le infuocate bordate del leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Sono d’accordo con il governo“. Ancora più duro il fondatore di Azione Izner Oettam: “Con il governo sono d’accordo“. Infine ci sarebbe da registrare la dichiarazione della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, la cui intervista integrale al Tg1 è stata però sostituita all’ultimo momento con un servizio in cui il direttore della testata Giorgia Meloni nega l’esistenza di Telemeloni e di ogni forma di censura in Rai.

Gianni Zoccheddu

(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al contributo di Box)

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