Roma – Dopo l’europee serpeggia una certa preoccupazione nei partiti di sinistra.
Non solo sono riusciti a federarsi per due elezioni di fila senza litigare, ma sono anche riusciti a far eleggere una donna pluripregiudicata in Italia e sotto processo in Ungheria, facendo esplodere i fegati dei vertici politici del centrodestra, che pretendono di avere l’esclusiva della candidatura di persone con problemi giudiziari.
Subito sono arrivati i complimenti dall’Aldilà da parte di Silvio Berlusconi: “Se fossi vivo, mi candiderei con voi!“. Poi però quelli di AVS gli hanno spiegato che la resistenza a pubblico ufficiale e i reati finanziari non sono esattamente la stessa cosa. Per finire gli hanno mostrato anche un vero esempio di processo politico (al contrario dei suoi), ovvero il caso ungherese in cui è coinvolta la neo eletta Ilaria Salis: “Cribbio! I ceppi in tribunale mi sembrano eccessivi pure per una zecca comunista!“, è stato il commento dell’ex cavaliere.
Ma la preoccupazione di Nicola Fratoianni non accenna a diminuire: “È come se avessimo una specie di tocco magico. Sembra quasi che sia diventato impossibile farci i soliti autogol e dare vita ai soliti personalismi autolesionistici. Di questo passo finiremo col trovarci al governo da soli!“.
Al solo pensiero di finire al potere senza avere in maggioranza un partito più grande da impallinare, un brivido freddo corre lungo la schiena del navigato politico di Avs. Alla fine però riesce a tranquillizzarsi: prima o poi un motivo per litigare con Bonelli e i Verdi lo troverà sicuramente.
Federico Graziani
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box)