Uozza (AP) – Sta facendo discutere, nelle ultime ore, l’ordinanza emanata da Nacosalla Volta, sindaco del Comune di Uozza, in provincia di Ascoli Piceno, che impone a tutti i suoi concittadini il limite massimo di 15 argomenti nelle chat di gruppo.
“Dentro la chat del paese non ci si capiva più niente – spiega il sindaco Volta – uno chiede se le scuole sono aperte, un altro interviene per dire che hanno trovato un cane nero vicino al campo da tennis, quindi una signora chiede se il cane per caso ha un collare blu, ma arriva a gamba tesa un tizio che mette un meme di Sinner ogni volta che qualcuno nomina la parola tennis… io provo a rispondere che sì, le scuole sono aperte, la signora del collare blu pensa che stessi rispondendo a lei e quindi mi ringrazia per averle ritrovato il cane, e io tento di spiegare che no, non parlavo del suo cane e a quel punto, senza nessun motivo, qualcuno manda una foto con le scie di condensa di un aeroplano e un link sul profilo Telegram di InCampariVeritas, ma ecco il trovatore del cane nero che torna alla carica per chiarire che ha provato a vedere se avesse un collare blu, ma avvicinandosi si è accorto che si trattava di un cespuglio. E poi in qualche modo arriva sempre Massimo Giannini che prova a organizzare un argine civico”.
Quello delle chat dispersive è un problema comune a molti, al quale il sindaco ha deciso di porre rimedio, almeno sul territorio di Uozza: “Gli amministratori delle chat di gruppo attive nel paese saranno tenuti a limitare a 15 il numero di temi di conversazione, espellendo chiunque non dovesse attenersi a questa prescrizione, con sanzioni che andranno dai 50 ai 100 euro per ogni infrazione e, nei casi più gravi, sarà imposto il divieto dell’uso delle GIF per una settimana”.
Ma non tutti sono d’accordo con la scelta del primo cittadino e il presidente del CAOS (Comitato per l’Abbattimento dell’Ordine Social) ha annunciato ricorso al TAR: “La decisione del sindaco è un regalo alla lobby giudaico-massonica dei monotematici, che vuole limitare la nostra libertà di espressione, controllare le conversazioni private e soprattutto odia i memini di Sinner”.
Francesco Conte