Washington – Sono passate solo poche settimane dalla vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane, ma il tycoon è subito chiamato dal suo elettorato a rispettare le promesse contenute nel suo programma.
In particolare è la deportation di massa che sta a cuore agli elettori repubblicani, ovvero cacciare dal suolo americano tutti, ma proprio tutti, gli immigrati. E siccome Trump è famoso per rispettare gli impegni presi con gli elettori (infatti già durante il suo primo mandato aveva fatto rimpatriare tutti gli immigrati come promesso, immigrati poi riportati uno per uno negli Stati Uniti da Joe Biden), ha ordinato all’esercito di procedere con la deportazione.
L’indicazione data da Trump all’esercito (“Deportare tutti quelli che sono immigrati negli Stati Uniti”) è risultata però un po’ troppo generica, perché non specificava “immigrati quando”. I soldati americani, che come tutti i soldati non si fanno domande ma obbediscono agli ordini superiori, sono quindi andati a prendere a casa tutti quelli non nati su suolo americano. A cominciare dalla moglie di Trump, Melanija Knavs, prelevata da un negozio Tiffany e rispedita a calci in culo in Slovenia.
Ma i soldati non si sono fermati qui: albero genealogico alla mano, hanno rimpatriato anche tutti i discendenti di quelli che sono immigrati negli USA, compreso Trump, per poi rimpatriarsi da soli. Circa 334 milioni di persone hanno lasciato il suolo americano, diretti verso tutti gli altri continenti, in quella che è la più grande deportazione di massa della storia.
Al momento, quindi, gli USA sono in mano a una comunità di discendenti della tribù degli Apache, il cui portavoce Scalpo Arancione, un giardiniere alcolizzato, è stato nominato d’ufficio presidente degli Stati Uniti d’America. Appena insediato, Scalpo Arancione ha dichiarato di voler garantire la sicurezza nel territorio, per questo ha dato ordine ai suoi uomini di cacciare dal Paese tutti i nativi americani non di sangue Apache. E di far tornare negli Stati Uniti lo sciamano di Capitol Hill, che tutto sommato gli stava simpatico.
Eddie Settembrini