Dopo l’uscita della pellicola “Se mi filmi, lo cancello” che ha diviso il pubblico in due (tra chi non è andato a vederlo, e chi invece non sapeva nemmeno della sua esistenza) c’è stato però qualche esperto cinematografico che ha accolto positivamente l’opera. Fra questi, una critica di fama internazionale che ha incredibilmente accettato una nostra intervista, in cui risponderà sia come esperta di cinema che come madre, essendo mamma di una bimba stupenda di cui non si ricorda il nome.
Buonasera.
Buonasera a lei.
Grazie per il tempo che ci sta dedicando. So che da poco ha pubblicato il bellissimo saggio “Come farsi un’ampia cultura cinematografica con l’uso di Torrent”.
Grazie mille. Lo ha letto?
Non ancora, sto finendo di scaricarlo. Ma passiamo subito al tema di questa intervista. Le prometto che sarà brevissima: cosa ne pensa del film?
Credo sia stupendo.
Ho letto che è ispirato a una storia vera.
Sì, ed è incantevole. E parlo anche come madre. Finalmente un film che ridà dignità a noi genitori. E che testi, e che inquadrature… Una più bella dell’altra. Commovente la scena del padre che vede tutto il balletto e non riesce a capire chi è la figlia.
A chi non è capitato…
Pensavo che quella fosse una critica.
Forse solo per lei. Il cinema si presta a letture diverse. Qui i genitori tornano in primo piano. Sarebbe da farlo vedere in tutte le scuole, magari al posto di quei saggi scolastici inutili.
Come scusi?
Ma sì… Inutili. D’accordo esserci, ma giusto per fare bella figura con gli altri genitori.
E i filmati che fate con lo smartphone pieni di entusiasmo?
Ma si figuri… In realtà ci stiamo facendo dei selfie per tutto il tempo. Chi vuole che si veda quei filmati?
Mi sta dicendo che lei non ha mai fatto un filmato col cellulare?
Da giovane… Ma giusto al cinema. Poi li caricavo su Torrent.
Capisco. Mi permetta un’ultimissima domanda… Lei è mai arrivata in ritardo a un saggio di sua figlia?
Certo. Ma solo per validi motivi.
Tipo quando?
Tipo oggi.
Oggi c’è il saggio di sua figlia… Ci sarà suo marito, però.
No, lui si sta vedendo il film al cinema per la decima volta. Gli è piaciuto tantissimo.
Ah.
Comunque, se vado adesso, dovrei riuscire ad arrivare in tempo per l’applauso finale. Che, come forse saprà, è l’unica cosa che conta.
Albert Huliselan Canepa