Ristorante effettua campagna promozionale senza coprirsi di ridicolo su Tik Tok

Foto Credits: GrokAi

Attesa della Comanda (Lu) – Farsi notare conviene sempre, nel bene e nel male, diceva un vecchio stronzo. Ma in realtà la cattiva pubblicità, col tempo, non fa così bene alle attività ristorative. E ne sa qualcosa Gualtiero Della Fessa, chef e proprietario che, con la sua mitica trattoria ‘Mangia oggi che domani ti svegli freddo‘, delizia i palati di tutto il territorio lucchese da oltre trent’anni.

Se i clienti ti dicono che nel tuo ristorante si mangia di merda, non è una bella pubblicità. Però, badate bene, è sempre meglio di quando ti dicono che nel tuo ristorante si serve direttamente della merda fresca fumante. In quel caso la prima recensione diventa quasi una recensione modesta, non so se mi sono spiegato!

Lo chef Della Fessa, con i suoi ragionamenti sibillini, interpreta il volere di molti colleghi ristoratori. E si scaglia anche contro la cattiva comunicazione figlia dei social: “Conosco un sacco di gente che si è affidata alle agenzie di comunicazione ma per trovare quella giusta ce ne vuole! Difficile quasi come trovare un veneto sobrio a Capodanno!

Di agenzie ce ne sono tante, quelle fighette che ti rendono tutti i piatti chic anche quando cucini l’abbacchio con le patate, quelle finto-simpatiche che si devono per forza inventare qualcosa che fa ‘reaction’ e quelle che seguono i trend. Le peggiori! Ed io, purtroppo, per un po’ ho dovuto sottostare a queste ultime…”, confessa Della Fessa.

Mi obbligavano a fare reel mentre ballavo e servivo i piatti, altri mentre parlavo della crisi Ucraina durante l’impiattamento, altri ancora mentre facevo finta di essere a Masterchef e picchiavo un mio cameriere con una roncola facendo l’imitazione di Cannavacciuolo che, devo dire, un po’ mi è piaciuto, ma non mi ha aiutato a far entrare gente nel locale”.

E poi”, continua lo chef, “ho deciso di fare da me e pubblicare solo foto di piatti dove specificavo il prezzo di ogni pietanza. La gente ringraziava perché capiva che se li poteva permettere. Era questa la mossa giusta: puntare sulla povertà sempre più evidente del ceto medio! Da quel momento il locale è risultato strapieno e tutto senza sbarcare su Tik Tok…”.

Se un giorno dovessi mai osare urlare davanti a un telefono ‘Buongiorno, Trattoriaaaaaaaaaaaaaa’, prego tutti quelli che mi vogliono bene di abbattermi seduta stante, grazie!”, conclude Della Fessa visibilmente scosso.

Davide Paolino

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