ROMA – Li aveva visti a Sanremo e ne era rimasto entusiasta: è per questo che, la settimana scorsa, Michele Dorsi ha deciso di presentarsi al Teatro Patologico.
Dorsi, un talentuoso attore romano trentenne, da tempo era frustrato dall’insuccesso dei suoi tentativi. Tutti i provini erano naufragati miseramente chiusi da un “le faremo sapere” che si trasformava inesorabilmente in silenzio tombale.
Fino al giorno in cui ha visto una luce in fondo al tunnel: “Guardando il Festivàl di Sanremo ho visto una compagnia teatrale in cui non avevo ancora provato a entrare: quella del Teatro Patologico. E stava pure vicino casa mia!”, spiega Dorsi, accendendosi in viso. C’era però un ostacolo: la Compagnia Stabile del Teatro Patologico accoglie attori “speciali”, che siano cioè affetti da una disabilità psichica. “A quel punto – prosegue Dorsi – non avevo scelta: per avere una chance dovevo simulare una malattia mentale. Ce l’avrei fatta; ehi, sono o non sono un attore?”.
Dorsi, utilizzando il metodo Stanislasco (quello di un acting coach di Bitonto amico suo) ha iniziato a calarsi nel ruolo, frequentando un gruppo di disabili psichici finché non è stato sorpreso e allontanato dalla sicurezza della struttura in cui erano ricoverati. “Nonostante sia rimasto con loro per due giorni prima di essere portato via di peso, non sono riuscito a raggiungere lo zenit interpretativo e quindi avevo una sola cosa da fare” continua. L’attore ha iniziato allora a frequentare alcune sue conoscenze senza scrupoli per immedesimarsi perfettamente nella parte del falso invalido impunito. “Non è stato difficile trovare autentici maestri nel settore che potevano vantare risultati eccezionali: esenzioni INPS non dovute, contrassegni disabili per auto finti e veri, invalidità guadagnate con medici collusi, erano degli autentici professionisti” racconta Dorsi.
Così, forte di questi begli esempi, Michele Dorsi si è recato all’audizione forse più importante della sua vita, presso il Teatro Patologico. Ed è stato scartato pure lì. “Non è che adesso noi si prenda proprio tutti tutti eh – ha spiegato una fonte interna – sei disabile e ok, ti si ascolta, però se sei un cane… sei un cane. Un cane disabile, ok, ma sempre un cane”. Dopo quest’ennesimo rifiuto, Dorsi ha deciso di entrare in Polizia. “Farò l’infiltrato nella mafia, e finalmente dimostrerò a tutti che sono bravissimo a recitare. Che cosa può andare storto?”
Stefano Pisani