“Con il Giubileo c’è troppo lavoro”, borseggiatrici della metro di Roma assumono 200 stagisti

Photo Credits: Nicola da Flickr

Roma – “Azienda leader nel settore del money transfer assume 200 tirocinanti ambosessi per incarico su Roma (anzi, sotto Roma). Requisiti richiesti: aggressività, rudimenti di prestidigitazione, capacità di sputare in faccia alla gente senza provare particolari rimorsi. Se interessati chiamare il numero 3471834XXX. Sbrigatevi che a breve cambiamo la SIM!”.

Questo l’insolito annuncio apparso ieri sul Messaggero di Roma. Incuriosito ho telefonato per fissare un colloquio e ho incontrato Arsenia (nome di fantasia), una 40enne di etnia incomprensibile che si è presentata come CEO di questa fantomatica azienda. Mi riceve nei bagni della stazione Colosseo della Metro B.

“Salve, come le ho detto al telefono sono interessato al lavoro”.

“Si sieda”.

“Dove?”

“Sulla tazza del cesso”.

“Ok”.

“Ha già esperienza in questo settore?”

“A dire il vero non ho ancora capito di che lavoro si tratta”.

“In pratica ci occupiamo di movimentare il denaro dei nostri clienti, come fanno i consulenti finanziari. L’unica differenza è che i nostri clienti non lo sanno”.

“Quindi rubate?”

“No, spostiamo il denaro delle persone da un punto A, in genere le loro tasche, a un punto B, in genere le nostre tasche”.

“Ripeto, rubate”.

“Ok, rubiamo. Le interessa il lavoro?”

“No, ma se lei è d’accordo vorrei continuare a farle delle domande”.

“Va bene”.

“Perché avete pubblicato l’annuncio?”

“Perché con il Giubileo il lavoro è aumentato e non ce la facciamo da sole. La nostra azienda…”

“Per favore la smetta…”

“…ok, la nostra banda è formata da 40 persone, tutte donne, e ora con l’estate alle porte ci servono delle forze fresche. Inoltre da quando QUELLO STRONZO DI CICALONE HA DECISO DI CACARCI IL CAZZO CON QUELLA SUA TELECAMERINA DI MERDA…”

“No no, non si agiti, si calmi!”

“…va bene. Dicevo da quando quel content creator che risponde al nome di Cicalone ha deciso di contrastare quello che lui chiama “il fenomeno delle borseggiatrici”, non riusciamo più a lavorare in pace. Ormai ci conosce, quindi ci servono volti nuovi”.

“D’accordo, ora è tutto chiaro, la ringrazio molto”.

“Quindi non le interessa il lavoro?”

“No, davvero. Però posso pagarla per il tempo che mi ha concesso”.

“Tranquillo, ho già fatto da sola”.

Eddie Settembrini

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