ENNA – Si chiama Bruno Vasucati (ma per discrezione lo chiameremo Paolo Grimaldi) l’ennesima vittima di C’è Posta per Te che, dopo aver rischiato il coma irreversibile da esposizione al programma di Maria De Filippi, si trova ora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Umberto I di Enna. Il primario del reparto Dott. Donato Pacchiu ha dichiarato che il paziente è fuori pericolo, sebbene la prognosi resti riservata.
Ma veniamo alla ricostruzione dei fatti. Secondo quanto raccontato da sua moglie Mara Becca (o come ci ha chiesto lei: Gloria La Greca), il signor Vasucati Bruno si apprestava come ogni sabato ad uscire per andare a giocare la classica partitella di calcetto tra amici, dando la possibilità alla donna di guardare in pace il suo programma preferito: C’è Posta per Te. Tornato in anticipo dalla partita, lo sfortunato consorte ha trovato la TV accesa e incustodita (la moglie si era assentata un attimo in cucina), e si è lasciato trasportare dalla simpatia, l’ironia e i lampi di rara intelligenza di ciò che veniva trasmesso. Poi, finita la pubblicità, è tornato il programma, con la commovente storia di un padre di famiglia disgraziato che se ne andò di casa il giorno in cui non trovò il cucchiaio a fianco della minestra in tavola. Il tentativo di Maria è quello di riappacificare la famiglia, così la moglie e i figli decidono di partecipare allo show per chiedere perdono all’uomo. Dopo i primi tre minuti il Vasucati si trovava già in uno stato di trance da intossicazione di cazzate, dopo cinque non sapeva più il suo nome e sbavava immobile, dopo dieci stava per entrare in coma, dopo dodici era pronto ad abbonarsi a Medisaet Premium. Fortunatamente Suka (che chiede di essere chiamato Cangoo), il cane meticcio della coppia, incrocio tra un chihuahua e un alano, ha fiutato il pericolo e ha iniziato ad abbaiare e guaire temendo il peggio. Capendo però che non poteva contare sulla padrona, si è messo a saltellare addosso al padrone senza sortire nessun effetto. Che sia un caso fortuito, o una precisa volontà, il cane ha pigiato ad un certo punto con la zampa sul telecomando, cambiando canale e salvando la vita al proprio padrone.
Per Bruno Vasucati è finita bene, anche se i tempi di recupero saranno lunghi e faticosi, ma il crescente numero di vittime di noia e asfissia da kitsch televisivo ha spinto gli amministratori della clinica a investire ingenti capitali nell’ampliamento del reparto riservato agli spettatori di Angelo Pintus e del suo Karaoke: l’obitorio.
Claudio Favara