Chera (LAtina) – Inatteso parto gemellare stamani per una giovane coppia dell’Agro Pontino, reso ancora più speciale dal fatto che i genitori hanno deciso di dare ai fratellini il nome dei nostri Marò: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Elmo Di Scipio e Vittoria Dovella sono sposati da 5 anni, ma fino ad ora non erano riusciti ad avere figli. Non volendo ricorrere alla fecondazione assistita (“Vogliamo figli veri, non fatti in laboratorio”), si sono affidati alla preghiera. Per anni hanno rivolto invocazioni a una statuina della Madonna, ma invano. La svolta è avvenuta circa 40 settimane fa, quando hanno affiancato alla Madonna anche le statuine dei nostri due Marò: “Pensavamo spesso a loro: due eroi devoti a Dio, Patria e Famiglia lasciati a marcire in una cella indiana sporca e maleodorante, tra monsoni e malaria, per aver difeso l’Italia dai pescatori. Il loro sacrificio ci ha dato la forza di non arrenderci mai”.
Pochi giorni dopo che i Marò sono entrati a far parte del pantheon di famiglia, Vittoria è rimasta incinta. Durante la gravidanza la coppia non ha voluto effetturare ecografie (“I nostri avi hanno dominato il mondo senza quella roba, quindi non ne abbiamo bisogno”) per avere la sorpresa del sesso del nascituro, ma questa è stata addirittura doppia quando, dopo che le si sono rotte le acque territoriali, sebbene loro sostenessero fossero internazionali, Vittoria ha dato alla luce ben due figli della lupa. “Siamo tutti e due del segno dei Gemelli e abbiamo partorito al Policlinico Gemelli, era un segno del destino”.
A quel punto i neo-genitori non hanno avuto esitazioni nella scelta dei nomi: “Li chiameremo come i nostri Marò! Avranno in dono qualcosa di cui andar fieri per tutta la vita!”.
Massimiliano Latorre Di Scipio e Salvatore Girone Di Scipio stanno bene: scalciano e sparano felici, e salvo imprevisti lasceranno questa notte il reparto di maternità, dove è arrivato in mattinata anche un nuovo ospite, Ajesh Nusbari, figlio di un pescatore indiano che vive a Sabaudia.
Andrea Michielotto