Arriva dall’università di Cosenza la start up che rivoluzionerà il turismo religioso e i pellegrinaggi dei fedeli di tutto il mondo. Presto, infatti, sarà possibile prevedere le apparizioni delle Madonne in luoghi di pellegrinaggio come Medjugorie, Lourdes o Fatima grazie a MadonnApp, una comoda app sul proprio smartphone, capace di prevedere luogo, data, ora ed entità dell’apparizione della Vergine, lasciando al fedele la possibilità di prenotare un posto riservato da cui godersi l’incontro col Divino.
Grazie a MadonnApp sarà inoltre possibile venire a conoscenza di nuove Madonne non ancora scoperte. L’app è in grado di avvisare anche delle tipologie di miracoli associati all’apparizione, che saranno divisi per categorie: taumaturgia generale, transustansiazionismo materiale e chirurgia cerebrospinale. In questo modo, i fedeli, potranno risparmiarsi inutili pellegrinaggi se non interessati al miracolo previsto.
Grazie ad un emoji sarà anche possibile sapere in anticipo se la Madonna ride, piange, perde sangue (e da dove), mentre una notifica segnalerà apparizioni secondarie (arcangeli minori, San Giuseppe, Megazord) per ammazzare il tempo in attesa dell’apparizione mariana.
Nella versione premium, inoltre, al prezzo di soli 99 centesimi (meno di un cero a San Nicola di Bari), sarà possibile visualizzare anche tutti gli spostamenti di Paolo Brosio, per gioire di ogni apparizione assieme al nostro beniamino.
In promozione, ma solo per il primo mese di lancio, gli acquirenti della versione premium riceveranno a casa la bambola dello Spirito Santo.
L’applicazione promette di semplificare – e di molto – il lavoro dei giovani veggenti in erba, che hanno spesso grosse difficoltà ad inserirsi nel mercato, a causa dell’inesperienza e dell’imprecisione delle proprie previsioni.
Ma il Sindacato Internazionale dei Veggenti – notoriamente su posizioni più conservatrici – intanto insorge, dichiarando che “le apparizioni previste da MadonnApp non sono state autorizzate, pertanto potrebbero peggiorare le condizioni dei malati, piuttosto che guarirli”.
Giampaolo