Sarebbe l’ennesimo colpo di sonno di Dio la causa della sciagura che ha colpito Bruxelles nella mattinata di ieri.
Non è certo la prima volta che accade, ma la novità, stavolta, è rappresentata dalle parole rilasciate da Dio dal suo letto d’ospedale del Policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato per delle leggere escoriazioni alla coscienza: “Ero molto stanco, mi sono addormentato alla guida”. Un’ammissione che non lascia dubbi e che riaccende il dibattito sulle condizioni di lavoro delle divinità che guidano l’Universo.
La Chiesa Cattolica, l’Islam e le altre aziende di trasporto pubblico minimizzano: “Dio conduce l’Universo dalla sua fondazione, quindi ha alle spalle qualcosa come 122.640.000.000.000 ore di guida, insomma è uno esperto. Inoltre c’è da dire che i nostri utenti non rispettano mai il divieto di parlare al conducente e lo disturbano continuamente con preghiere di ogni tipo, dalle più serie come la pace nel mondo alle più frivole come le incessanti richieste da parte dei calciatori sudamericani di fargli vincere le partite. E poi Dio non ha solo il compito di guidare, deve anche controllare il comportamento dei passeggeri: dagli adolescenti che si masturbano alle ragazze che viaggiano senza allacciarsi la cintura di castità; dai bambini che insidiano i preti agli omosessuali che, nascosti in fondo, si accoppiano appena possono. Comunque è stato solo un incidente, può capitare. Invitiamo gli utenti ad aver ancora fiducia in noi”
Ma qualche crepa si sta aprendo nel muro di protezione eretto intorno a Dio e alle sue aziende. Significative in questo senso le parole di Orazio Nale, Presidente dell’azienda che da alcuni secoli cerca – a fatica – di rappresentare l’alternativa alle solite organizzazioni nel settore della guida del mondo: “Sono davvero troppi gli incidenti causati da Dio. Non credo di esagerare se dico che ogni giorno succede qualcosa. In molti credono che lui, Allah, Yahweh, Geova si alternino alla guida, ma ormai siamo relativamente certi che si tratti sempre della stessa persona. Un unico, vecchio e stanco autista a cui troppi passeggeri ancora si affidano per il loro lungo viaggio”.
Ora da più parti ci si augura che Dio si prenda un lungo periodo di riposo. “Sarebbe davvero il caso – aggiunge Orazio Nale – dopodiché bisognerebbe convincere le persone che possono rinunciare alla guida ‘esperta’ di Dio e camminare tranquillamente con i propri mezzi”.
Eddie Settembrini