RIGATTONE (CB) – Pare sia stato un brutto voto preso a scuola la causa del tentativo di suicidio verificatosi nelle scorse ore a Rigattone, paese del molisano gemellato con una rotonda di Portogruaro un pochino sbreccata. Autore del gesto, un ragazzo di soli 18 anni, un liceale come tanti che preferisce restare anonimo perché ha un nome che fa schifo al cazzo.
Il giovine, preso dallo sconforto dopo un impietoso 3 meno meno nel compito in classe di Fisica, ha deciso di farla finita cercando di buttarsi da una finestra che si affacciava su un dirupo a strapiombo su un altro dirupo. La tragedia è stata evitata soltanto a causa del fatto che il giovane zuccone non aveva calcolato bene l’altezza da cui lanciarsi, ed è stata proprio la superficialità dei suoi conti, ulteriore conferma che il voto del compito era più che meritato, a salvargli la vita.
Peggio è andata invece al suo compagno di banco, Sabrino Feccia, che aveva il vizio di copiare sempre da lui e che non è riuscito in tempo a perdere l’abitudine di replicare ogni suo gesto: lanciatosi anche lui nel vuoto, il Feccia è stato ghermito al volo da un rapace predatore che passava di lì per caso. Sabrino vive ora nutrendosi di poltiglia di topo e svolgendo l’attività di schiavo sessuale di una maestosa aquila anatraia della scuola di Falconeria Pesante di Rocca Romana.
Quanto al primo tentato suicida, il ragazzo aveva stimato in 45 metri un balzo di appena 45 centimetri, e si è sfrangiato al suolo emettendo durante la caduta un poderoso peto tenorile in si bemolle maggiore. Allarmati presumibilmente dal forte odore sprigionato con la fuoriuscita del gas intestinale, sono accorsi subito sul posto gli uomini dei Vigili del Fuoco e del Commissariato Frontiera di Polizia, i quali hanno soccorso il testone, lo hanno avvolto in una coperta e caricato su un’ambulanza. Durante il viaggio verso l’ospedale, il ragazzo ha cercato di gettarsi dal finestrino esclamando: “Voglio morire! Mi getto da questi duecento metri di altezza! E sarò ucciso dalla forza di brevità” e gli infermieri lo hanno attaccato ai tubi di Clem Clem Clementoni che gli impartiva ripetizioni sui fondamenti della fisica newtoniana.
Un gesto che lascia comunque sgomenti: c’è da restare meravigliati per il fatto che un ragazzo di appena 18 anni sia infatti riuscito a leggere il testo del problema di fisica. La notizia ha fatto immediatamente il giro di Rigattone, grazie al fatto che è stata stampata in forma di illustrazione per analfabeti.
Stefano Pisani