ROMA – Basta con le notti passate a rantolare al buio, a girarsi e rigirarsi come una trottola nel letto alla ricerca del sonno che non arriva. Oggi, gli scienziati hanno trovato il sistema infallibile per appisolarsi con gusto. E non è, come tutti si aspetterebbero, una puntata de “I migliori anni” di Carlo Conti. Ma cominciamo dall’inizio.
Fabio Corigliello è un signore di sessant’anni affetto da doppia personalità, una delle quali di proprietà di Maria De Filippi, che da anni convive con l’insonnia. Insonne da vent’anni, il disturbo del signor Corigliello si manifestò inizialmente con una semplice difficoltà a prender sonno dovuta ai combattimenti, nella calda stagione estiva, con le zanzare della sua zona che non lo facevano dormire perché russavano troppo. Con l’andare del tempo, la sua patologia si è aggravata e l’insonnia è diventata cronica.
Fortuna ha voluto che l’Associazione Neurologi Italiani (ANI) abbia annunciato, pochi giorni fa, la cura definitiva per l’insonnia: lasciare il gas aperto nella propria abitazione, operazione da farsi preferibilmente nelle ore notturne. “I medici sospettano che possano esserci alcuni effetti collaterali, ma sono da considerarsi poca cosa rispetto agli evidenti vantaggi di questa cura” ha commentato Il Presidente, Guido Lucrezio Serenil, presidente dell’ANI.
La terapia, inoltre, non presenta particolari controindicazioni di ordine chimico, essendo a base completamente naturale, come il metano che sfrutta. “Molti insonni – aggiunge Serenil – si saranno accorti del principio di sonnolenza che sopraggiunge nel momento in cui, per esempio, l’amata che dorme con noi (beata lei) si trova a scorreggiare gagliardamente tra una fase REM e l’altra. Sonnolenza che è molto intensa se la nostra amata è una vacca frisona canadese. Proprio da qui siamo partiti per il nostro studio, considerando gli effetti benefici del metano contenuto nelle flatulenze umane”.
L’innovativa terapia è rivolta principalmente a chi ha passato buona parte della vita da sveglio e vuole recuperare, in una sola botta e con facilità, tutte le ore di sonno accumulate. Commosse parole di ringraziamento sono presto arrivate da parte del signor Corigliello, che accoglie questo passo avanti della Scienza con entusiasmo, pronto a fare il salto nel sonno più profondo. E alla mamma che lo accusa “potrei non rivederti più sveglio, figlio mio!”, lui risponde: “Mamma, se proprio devo, preferisco morire nella pace del sonno proprio come fece zio. Non strillando come fecero i passeggeri dentro la sua auto”.
Mattia F. Pappalardo