Vaderet (Ro) – Uno sbalorditivo episodio di esorcismo si è verificato in questi giorni nella provincia rodigina. Protagonista della straordinaria vicenda è stato un giovane prete, Egidio Zella, conosciuto dai fedeli locali come Don Zella.
Il parroco aveva preso i voti alcuni anni fa per le abituali motivazioni – vitto e alloggio gratis e molestie libere ai bambini – e non era certo noto per la sua conoscenza delle Sacre Scritture, quindi nessuno (lui per primo) pensava che fosse capace di compiere un esorcismo, e in effetti questo è avvenuto in modo a dir poco rocambolesco.
Don Zella è stato chiamato nel cuore della notte da due parrocchiani, perché la loro figlia diciannovenne, Emilia Rosa, all’improvviso aveva iniziato a dare chiari segni di possessione demoniaca: gli occhi le erano diventati spiritati e vuoti (“Aveva lo sguardo di Lapo Elkann!”), si esprimeva in lingue sconosciute (“Sembrava di sentire il Senatore Razzi!”), ruotava la testa a 360 gradi e vomitava liquidi verdastri. Trattandosi di una femmina, per di più maggiorenne, non destava alcun interesse per il prete, ma questi per non perdere il posto si era visto costretto ad accorrere dall’indemoniata.
Giunto al suo cospetto però Don Zella non aveva la minima idea di come procedere. Da grande fifone, aveva sempre evitato di studiare l’argomento e non aveva neanche mai visto un film horror sugli esorcismi, ma al massimo pellicole come L’esorciccio e Il Piccolo Diavolo: quindi di fronte alla posseduta aveva provato a urlare “Vai via, essere immondo!” e “Modello numero 4, Giuditta!”, ma senza alcun successo. Nella concitazione del momento aveva urtato il suo iPhone, comprato per attirare i bambini nel suo studio con la scusa di Candy Crush Saga, e inavvertitamente aveva attivato Siri, l’efficientissimo assistente vocale di Apple.
A quel punto era accaduto un fatto imprevedibile: Siri aveva esordito con la consueta domanda – “Come posso aiutarti?” – e, quando l’indemoniata aveva risposto con terribili urla, aveva iniziato a dialogare con lei. Poi l’assistente vocale aveva iniziato a recitare formule di esorcismi in latino e aramaico: le grida del demone si erano gradualmente affievolite e alla fine lo spirito diabolico si era arreso e aveva abbandonato la ragazza.
Don Zella è stato quindi acclamato come un eroe. Tutte le parrocchie d’Italia ora richiedono i servizi del prete e del suo fidato melafonino, anche se Emilia Rosa, dopo alcuni giorni tranquilli, si è resa protagonista di un brutto episodio di cronaca: la ragazza ha fatto irruzione in un grande centro commerciale brandendo un lanciafiamme e ha incenerito tutti gli smartphone Android, risparmiando solo quelli della Apple e i Windows Phone (“Quelli mi hanno fatto pena”) al grido di “Papé iPhone, papé iPhone aleppe!”.
Andrea Michielotto