CATANIA – Un fan di vecchia data di Barbara D’Urso, residente dentro l’Etna, ha scatenato un putiferio dopo essere stato costretto a mandare al macero il suo led tv da 80 pollici acquistato solo pochi mesi fa. Inizialmente, l’uomo aveva riscontrato un improvviso calo della luminosità generale del display, per poi vedere lo schermo man mano scurirsi indipendentemente dalle regolazioni manuali. In più, le eteree fattezze della mattatrice di Domenica Live apparivano “stampate” su schermo a mo’ di sindone.
Dopo aver riversato il suo sdegno sui social, l’uomo si è accorto che il suo dramma era condiviso da centinaia di persone: un dentista brianzolo che inizialmente vedeva la faccia di Barbara D’Urso in negativo sovraimpressa su tutti i canali, ha dichiarato di aver utilizzato il suo 32” come sex toy (solo lui sa come) e un costruttore di betoniere a pois agrigentino aveva invece donato la sua tv ormai inutilizzabile alla parrocchia del quartiere come immagine sacra, alimentando adorazioni, fanatismi, nonché atti sacrileghi e vandalici contro la propria auto.
Esperti del settore e studiosi del comportamento riproduttivo dei basidiomiceti puntano il dito contro la scelta di Mediaset di inondare i primi piani di Barbara D’Urso con luce apocalittica, alterando i settaggi delle telecamere su valori cromatici e di gamma ampiamente fuori scala e facendo così impazzire qualsiasi strumento di misurazione elettrica tradizionale.
Nessun televisore domestico, seppur tecnologicamente avanzato, sembrerebbe reggere lo stress del faccione nucleare della D’Urso trasmesso per oltre tot ore e il fallout successivo allo spegnimento degli apparecchi agirebbe silenziosamente, accelerando in maniera decisiva l’usura e la conseguente obsolescenza precoce di ogni tv di ultima generazione.
Adiconsum dal canto suo indaga e ipotizza un accordo occulto tra Mediaset e i principali produttori mondiali di pannelli tv, sancito al fine di far trarre a questi ultimi l’ovvio vantaggio economico derivato dall’incremento della vendita di nuovi esemplari in sostituzione di quelli ormai sfiancati dalle radiazioni della D’Urso e dalle sue faccette oramai senza più naso o tessuti lontanamente organici.
Intanto nei siti web specializzati circolano alcuni esemplari di tv LG, Samsung, Sharp danneggiati recanti l’effigie permanente della D’Urso anche da spenti, pezzi già di enorme interesse per i ladri di reliquie pregiate come i testicoli fossili di Sant’Osteoporo o le tonsille sottaceto della bisnonna di Claudio Villa.
Fausto Pacifici