Roma (Casaleggio S.P.A.) – “Improvvisamente parla seguendo sempre la stessa nota, infarcisce ogni pensiero ripetendo ossessivamente la lettera ‘e’ e non si capisce dove vuole andare a parare in ogni suo discorso. Ridatemi mio figlio: non era una cima neanche prima ma adesso non si può proprio più sentì!”. È terrorizzata Antonietta Melaranci, madre di un adolescente che ieri sera ha commesso l’errore più grande della sua vita. No, non diventare tifoso dell’Inter, ma ascoltare musica trap fino allo sfinimento, tanto da addormentarsi con le cuffie alle orecchie e risvegliarsi decisamente diverso.
Carlo Coraggioso, questo è il nome del ragazzo, ha iniziato a parlare con l’autotune e non riesce più a smettere. Inoltre ha infarcito il suo parlato, già decisamente compromesso da un ascolto prolungato della produzione musicale di Sfera Ebbasta, Ghali, Tedua, Dark Polo Gang, Nek, Ernia, con frasi oscure e criptiche che stanno portando alla disperazione i suoi genitori e tutti quelli che gli vogliono bene.
“Dici che faccio “bla bla bla”, io sento solo “coccodè”, e barcolliamo un cha cha cha, tranquilla, bevo anche per te”, specifica appena interpellato il giovane Carlo Coraggioso, gettando nel panico sua madre.
“Non sappiamo più che fare, ma la cosa più importante è che il suono dell’autotune dopo un paio d’ore veramente scassa i maroni, forse quasi più di quello dei cantanti death metal che ruttano al microfono, sto iniziando a sentire la nostalgia di un buon pezzo brutto di Gigi D’Alessio, che stai male quando lo ascolti, ma difficilmente poi ti ritrovi, come effetto secondario, a fare il giudice a The Voice. E comunque se mi porta a casa la Tatangelo come nuora, mica mi dispiace”.
“La soluzione a questo problema – ci spiega il Dottor Roberto Borioso, quasi omonimo del più celebre Alberto Borioso, il concessionario di struzzi da corsa più famoso della Puglia – “è un cambio di rotta che porti il giovane malcapitato a liberarsi della sua condizione di trapper inside, con un change repentino che consenta al suo status di dowloadare un altro outfit mentale, implementando il suo appeal musicale. In pratica qualcosa che gli dia uno shock così profondo da resettare tutto ciò che ha immagazzinato il suo brain durante la night”.
Detto fatto. Il dottor Borioso, dopo attento colloquio con il ragazzo e dopo essersi fatto dare il numero di telefono delle sue compagne che si fanno foto mezzo nude su instagram, ha trovato la soluzione che ha risolto in men che non si dica il problema.
“Un successo”, spiega Borioso facendo scorrere l’elenco di contatti che è riuscito ad estorcere al ragazzo e scomparendo successivamente in un microsecondo.
“Una tragedia”, afferma invece la madre del giovane Coraggioso: “La cura è risultata peggio della malattia: ora mio figlio ha iniziato ad ascoltare tutte le canzoni di Speranza e parla un dialetto sconosciuto, in un tono di voce grave ed urlato, e con espressioni a dir poco colorite. Poco fa mi ha detto “A signem li cchiù sciugar spacchinas li sciuclè! Li pagnale a geleppé! Ne veg’ e tutt’ culor’! A livell’ e haddé; e lové Scingalo ha tu mulo!”. Sp0ero che i politici si accorgano di questo mio problema”.
Non si è fatta attendere la risposta del Ministro Salvini sulla vicenda: “Premettendo che ogni scusa è buona per non lavorare, mi sono fatto un’idea sulla questione del povero Carlo Coraggioso, ragazzo italiano, di madre italiana, di padre italiano, di nonno che ha combattuto nella seconda guerra mondiale dalla parte giusta, quella di Hitler, di generazione italiana, anche se qui risulta un viaggio turistico in Albania, e non è che possiamo essere amici di tutti gli immigrati; ma può darsi che sia stato un viaggio per avere qualche diplomino facile, e ci possiamo anche stare. Comunque Carlo merita tutto il nostro appoggio. La colpa è della cultura trap africana che ha sostituito la nostra musica melodica,iI nostri Albano e Romina si sono trasformati in Ghali e Miss Keta, i nostri Ricchi e Poveri si sono trasformati in Dark Polo Gang. Capite bene che tutta quest’immigrazione forzata porta a una distruzione della nostra cultura italiana, che ha tanti seguaci del mondo e che, se mi concedete il paragone, è impossibile pensare tra trent’anni Carl Brave andare a fare i concerti a Mosca, quella è prerogativa di Pupo, quando avrà novant’anni lì ci guadagna i soldi per una fornitura di pannoloni per le successive tre decadi. Ma intanto una cosa la devo dire: la canzone di Mahmood, quella che ha vinto Sanremo, non mi è mai piaciuta perché mi ricorda un’annosa questione di soldi in cui mi tirano sempre in mezzo. Ora uno non può più fregarsi soldi dallo Stato che subito lo crocifiggono. E comunque – conclude il Ministro dell’Interno – la migliore canzone di Speranza è Chiavt a mammt”. Parole piene di significato che non avremmo mai pensato di sentir dire dal vicepremier gialloverde.
Davide Paolino