Roma (1.2 miliardi di masse solari) – Non c’è pace per la città eterna. Solo poche settimane fa era caduta sulla capitale una colossale coltre di circa 3 cm. di neve che aveva paralizzato ogni attività bloccando scuole e uffici pubblici fino a giugno.
Ma invece di chiedere lo stato di calamità, anzi, pronta a vedere in ogni crisi un’opportunità, la sindaca Raggi aveva presentato domanda al Coni per candidare Roma a ospitare le Olimpiadi Invernali del 2026.
Iniziativa che contravveniva alla linea dettata da Beppe Grillo, da sempre coerentemente contrario ai grandi eventi, tranne i casi in cui è favorevole, come a Torino
Al centro dei fatti di oggi c’è proprio una delle risorse che la sindaca capitolina avrebbe vantato per sostenere la candidatura romana, ovverosia le buche nel manto stradale. Vituperate, derise e maledette dagli automobilisti, le buche sarebbero state considerate un problema da qualsiasi sindaco, che non avrebbe fatto altro che cercare di tapparle. Ma la Raggi non è un sindaco qualsiasi, e aveva già predisposto degli studi di fattibilità per ricavare una pista da bob da una buca sulla Salaria e un campo da hockey in una tampa ghiacciata sulla Tuscolana. Poi, purtroppo, è piovuto, ma il primo cittadino dell’Urbe, pronta a cogliere in ogni scroscio un’opportunità, ha già pensato di riconvertire le aperture nell’asfalto come impianti e piscine, e candidare la città ai prossimi Mondiali di nuoto.
Purtroppo, una di queste buche si è resa protagonista di un imprevisto di cui si ignorano ancora le conseguenze. Questa mattina, durante la registrazione della puntata di Ulisse – Il piacere della scoperta dal titolo “La città eterna e l’eterno fascino del buco“, che sarebbe dovuta andare in onda nella prossima imminente stagione, il giornalista e conduttore Alberto Angela è scomparso proprio in uno di questi affascinanti abissi. Le riprese erano in corso da pochi minuti quando il noto divulgatore, protetto da ben due mute da sub, si è immerso in una pozzanghera sulla Nomentana descrivendo le meraviglie in cui man mano si imbatteva: “Qui – in questo mondo – suggestivo e – in gran – parte – inesplorato – possiamo perderci tra – migliaia di – tesori. Ecco – per esempio – uno – splendido esemplare – di rattus norvegicus – mentre da questa – parte – dietro le ultime – vestigia – di un’antica civiltà – ormai – perduta – che rispondeva al – nome di – Sinistra – troviamo un raro – relitto – di Fiat – Duna – e subito – dopo…” ma a quel punto i contatti si sono improvvisamente interrotti e del celebre sex symbol si sono perse le tracce.
Ancora inutili le ricerche effettuate anche mediante l’impiego di mezzi sottomarini e di una squadra di assatanate casalinghe cinquantenni. Nel frattempo si segue anche l’indicazione di un testimone che afferma di aver visto Roberto Giacobbo immergersi in una buca poco lontana indossando una tuta da palombaro armato di una fiocina. Secondo alcune indiscrezioni l’invidia verso il conduttore di Ulisse da parte di quello di Voyager si sarebbe accentuata da quando questi ha scoperto di essere il fratellastro di Alberto, nato da una relazione clandestina tra Piero Angela e una giovanissima Orietta Berti, conosciutisi nel gennaio del 1961 in una balera di Cavriago, dove il giornalista conquistò la cantante eseguendo al pianoforte alcune note di un motivo che aveva appena inventato e che diceva pressapoco “Finché il quark va, lascialo andare, finché il quark va, tu non lo bombardare…“.
Ma in tutta questa apprensione c’è chi non si è perso d’animo: ancora una volta si tratta della sindaca Raggi, per la quale ogni tragedia è un’opportunità, e che sta pensando di organizzare nelle buche dei corsi di sopravvivenza, che è più o meno quello che i suoi cittadini fanno già ogni giorno.
Augusto Rasori