Forse è a causa delle proteste degli ambientalisti, sempre più preoccupati dell’inquinamento luminoso, o magari di quelle degli islamici e dei laicisti, infastiditi dalle nostre tradizioni più amate; i più scettici invece pensano sia solo l’ennesima furbata dei politici per spremerci ulteriormente.
Sta di fatto che molte amministrazioni hanno dato fondo a tutta la loro fantasia per approfittare della distrazione dei cittadini e colpirli dove meno se lo aspettano: le decorazioni natalizie.
Nella concitazione del periodo, a molti sarà sfuggito un decreto del 23 dicembre che fissa la data ultima per rimuovere gli addobbi alla prima domenica di febbraio, con facoltà però per gli Enti Locali di anticiparla all’ultima domenica di gennaio. Già diverse le sanzioni per addobbi ancora esposti nei giardini e sui balconi. In qualche caso il controllo della Polizia Municipale si è spinto oltre, fino a verificare se all’interno delle abitazioni fossero ancora allestiti presepi o alberi.
Particolarmente salate le multe per alcune decorazioni ritenute offensive verso particolari categorie, come ad esempio le renne, invise agli animalisti, le Befane, denigratorie per le donne, e le decorazioni a sfondo religioso, considerate discriminatorie nei confronti degli atei.
(Rosaria Greco)