(LOCALITÀ SEGRETA MA ELEGANTISSIMA) – Anonymous ha annunciato oggi di aver hackerato il profilo di un illustre e insospettabile user di Grindr – il popolare social network definito il “Tinder dei gay” -: Vladimir Putin. L’azienda è stata costretta a disabilitare l’account. “Non è stata una decisione facile – ha dichiarato Nick Experma, amministratore delegato della società Nearby Buddy Finder, proprietaria del software – Putin è uno di quelli che ha scelto il piano Unlimited Extra Platinum Anal Auto-renewal, l’abbonamento di livello più alto che possono permettersi pochi dittatori omofobi al mondo. Lukashenko, per esempio, può arrivare solo all’abbonamento base”.
L’app di Grindr è rivolta a gay e bisessuali e consente, attraverso la geolocalizzazione, di mettere in contatto chi la usa con partner disponibili nelle vicinanze. L’account di Putin, a quanto sembra, era uno tra i più attivi. “Lo usa praticamente dal lancio sul mercato, non ha mai smesso – continua Experma – nonostante gli incidenti di percorso, segnalati nelle recensioni. Ogni volta che Putin era insoddisfatto di qualche incontro sessuale andato storto, correva a emanare una nuova legge antigay. Ma, d’altronde, si sa che i cripto-omosessuali sono degli isterici”.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la notizia non ha colto di sorpresa l’entourage del virilissimo capo di stato russo. Secondo Sergej Šojgu, Ministro della Difesa della Federazione Russa e fedelissimo di Putin, il presidente un giorno era stato colto a swipare su Grindr durante un vertice del Consiglio di sicurezza, ma si era giustificato dicendo che lui usava quell’app “per trovare più facilmente i gay e ucciderli con le sue mani”. “Non so se la sua intenzione fosse effettivamente di uccidermi – fa sapere uno degli user di Grindr con cui è uscito Putin, che preferisce identificarsi col suo nickname, Borislav24 – se è così, è uno che non capisce niente di morte. Non puoi uccidermi facendomi inserire il pene nel tuo ano. Né puoi portarmi via la vita succhiandomela dal glande. Che cosa sperava? Di farmi fuori passandomi il suo scolo? È meglio che continui ad affidarti al Polonio, Vlady, ascolta un consiglio. Incredibile. Da un dittatore sanguinario non mi immagino questi errori”.
Grindr ha sospeso l’account di Putin, dopo l’intervento di Anonymous, anche se la decisione di chiudere il profilo era comunque nell’aria. “L’attacco di Anonymous ci ha fatto prendere la decisione ma, alla fine, è stato meglio così. È importante proteggere i nostri utenti – voglio dire, vanno bene tutti, perfino quelli con le perversioni sessuali più ripugnanti, ma quelli che invadono gli altri Paesi, proprio no. Speriamo, comunque, che questa astinenza lo faccia desistere dai suoi propositi bellici. La fame sessuale, nei maschi finti etero frustrati, è altissima. Questa potrebbe essere la mossa davvero in grado di cambiare il volto della crisi” conclude Experma.
Stefano Pisani