IRAQ – “Se confermata, potrebbe essere la seconda più antica testimonianza dell’attività politica di Silvio Berlusconi, databile attorno al 2100 A.C. e successiva soltanto ai geroglifici rinvenuti nella piramide di Djoser, risalenti al 2600 A.C.” Con queste parole l’archeologo Victor Von Würstel, direttore degli scavi dell’antica Babilonia a sud di Baghdad, ha presentato i primi risultati delle analisi effettuate su una tavoletta d’argilla rinvenuta circa sei mesi fa sotto un altare cerimoniale.
Già da tempo gli studiosi sospettavano che il leader di Forza Italia avesse giocato un ruolo di primo piano all’interno della classe dirigente mesopotamica fin dai tempi della civiltà sumerica. Proprio grazie a ciò che raccontano i geroglifici rinvenuti nella celebre e già citata piramide di Djoser, i paleostorici hanno ricostruito i primi passi del Berlusconi imprenditore quando, attraverso strani movimenti di monete d’oro mai del tutto chiariti, l’ex premier riceve ingentissimi finanziamenti al suo progetto: costruire Babilonia 2 a soli 10.000 cubiti dalla città originale. Anche il fatto che questi geroglifici egizi parlassero di eventi accaduti in Mesopotamia ha portato alla conclusione che il monopolio dei mass media esercitato da Berlusconi in tutto il Mediterraneo fosse già in piedi circa 5.000 anni fa.
La tavoletta babilonese, però, assume una importanza ancora maggiore, poiché testimonia il passaggio dall’attività imprenditoriale a quella politica,. La traduzione dei caratteri cuneiformi sembra non lasciare dubbi e alcuni passaggi ricordano gli eterni slogan e le classiche proposte dell’ex Cavaliere: “Per un nuovo miracolo assiro”, “Meno decime per tutti”, “Stop agli invasori Ittiti”, “Abolizione dei dazi di successione sugli ziggurat”. L’intestazione alla base della tavoletta reca poi l’inequivocabile frase: “Berlusconi presidente”. Già da allora, infatti, Berlusconi aveva il vizio di spacciarsi per candidato premier alle elezioni, pur non potendo, per legge, essere eletto: la democrazia e le conseguenti elezioni verranno inventate solo in Grecia duemila anni dopo e il fatto che Berlusconi non abbia mai potuto governarla spiega perché Babilonia sia rimasta una città fiorente per centinaia e centinaia di anni.
Nonostante queste e altre evidenze, Von Würstel preferisce comunque mantenere la cautela: “Attendiamo ancora i risultati sulla datazione attraverso il decadimento del Carbonio 14. Certo, tutto fa pensare che si tratti di un originale, ma non dobbiamo dimenticarci della cantonata presa 3 anni fa, quando una tavoletta con la lista di proposte politiche venne attribuita a Berlusconi per la natura profondamente conservatrice delle idee alla base, per poi scoprire che si trattava delle proposte di Matteo Renzi”.
Gianni Zoccheddu