Napoli (comunque quasi degarcizzato) – Al centro di Fuorigrotta, esattamente tra il “Diego Armando Maradona”, stadio cittadino, e la sede della “Hot Dog Pizza”, la prima pizzeria che non vende pizze ma solo hot-dog, sorge l’istituto paritario “Gianni Sperti“, un vanto nel settore delle scuole private. Si narra che, nelle proprie aule, non abbiano assistito alle lezioni più di 40mila studenti negli ultimi dieci anni, ma che si siano tutti diplomati col massimo dei voti ugualmente, almeno quelli che avevano regolarmente pagato la retta mensile.
Ma tutte le scuole con una storia importante a un certo punto possono incappare in una perdita di interesse da parte degli iscritti o in passi falsi che ne determinano l’inevitabile fine. Forse, nel caso dell’istituto “Sperti”, quel passo falso è appena stato effettuato.
“È una vergogna”, sostiene un avventore giunto davanti la sede della scuola. “È uno scandalo!”, gli fa eco un altro. “È un atto INNATURALE”, urla un signore distinto con un cartello in mano. Tutti e tre insieme a molti altri giunti nel frattempo, fanno parte di un gruppo: i presidi delle scuole paritarie, accorsi per protestare contro il loro collega, reo di aver pagato tutti i docenti regolarmente mese dopo mese da più di un anno.
“Ebbene sì”, commenta un membro del personale ATA dell’istituto, “qui tutti vengono pagati. È una policy che il nuovo preside ha messo subito agli atti e sinceramente ne eravamo sconvolti. I professori solevano venire qui, sobbarcarsi un anno o più di sofferenze solo per fare punteggio, sperare nel pubblico e nel mentre essere costretti a lavorare di notte e nel weekend per sostenersi. Invece da quando c’è lui, tutto ciò non accade più. E questo ha insospettito le forze dell’ordine”.
Infatti, su segnalazione dei suoi diretti pari degli altri istituti, il preside Mario De Filippo è stato consegnato alle autorità. A suo carico l’accusa di aver messo fine a una delle tradizioni più in voga in Campania e in tutto il sud, più della pizza e della tarantella.
“Il bene ha trionfato”, esclama uno dei dirigenti fuori dall’Istituto “Sperti”, “ma ora andiamo che devo andare a frustare due professori di chimica”.
Vincenzo Severino