Den (IS) – “Oh ragazzi, non diciamole neanche per scherzo, queste cose! S’è trattato d’un malinteso, ovvìa!”
È stata immediata la reazione di Matteo Renzi alle voci di sconcerto che si sono levate tra le fila dei sostenitori di Italia Viva (tutti e otto gli iscritti), dopo aver appreso, in vista degli imminenti ballottaggi, l’annuncio del loro leader di un possibile sostegno per un candidato non di centro-destra (la parola sinistra è stata bandita nell’ambiente sin dal 2012).
Pare, comunque, che l’equivoco sia solo frutto della baldoria cui si era abbandonato l’entourage renziano nel corso della visione della conferenza stampa con cui Luigi Di Maio annunciava l’uscita dal Movimento 5 Stelle, durante la quale l’ex goldenboy di Rignano ha esclamato: “Abbandoni il partito che hai guidato? Chi ti credi di essere, me?”.
Nella confusione che ne è seguita, tra trenini, balli e grasse risate, Renzi avrebbe detto a Sancho Luciano Nobili, – che in quel momento, in onore del ministro degli Esteri, stava bevendo l’undicesima bottiglietta di caffè sport Borghetti – di voler accendere un cero a Santa Maria Goretti, frase malamente interpretata dal sempre operativo, ma in quel momento un po’ appannato, Nobili come “Appoggerò di certo Maria Gubetti”, la candidata di centro-sinistra di Cerveteri.
Chiarito il malinteso, l’ex politico, che come tutti sanno si è ritirato a vita privata dopo la débâcle del referendum del 2016, a parte per l’incarico di senatore di Scandicci, Impruneta, Signa e Lastra a Signa, ha tenuto a ribadire che i valori di Italia Viva non sono mai cambiati, come dimostrano l’appoggio al centro-destra a Carrara, Rieti, Verona (”Tommasi una volta fece gol alla Fiorentina”, sottolinea piccato il fondatore di IV), Genova e Catanzaro, e che ha già inviato mandato a Wikipedia di modificare le informazioni fuorvianti sul suo partito.
Renzi ne ha approfittato anche per commentare la recentissima scomparsa del partito di centro Ciudadanos dal parlamento dell’Andalusía e la sonora scoppolata ricevuta dal centro di Macron in Francia, da parte della sinistra di Mélenchon e della destra di Marine Le Pen: “Quei risultati sono lì per impartirci una grande lezione qui in Italia. Un monito che non può assolutamente essere ignorato e di cui faremo tesoro: se gli elettori hanno respinto in massa le politiche di centro è solo perché vogliono più politiche di centro”.
La serata si è poi chiusa con una gara di barzellette vinta naturalmente da Renzi, quando ha ricordato la volta in cui dichiarò pubblicamente “Non sopporto quelli che dicono una cosa poi ne fanno un’altra“.
Augusto Rasori