Muraglia (Ci) – Da anni la manodopera degli operai cinesi è impiegata in ogni settore abbattendo i costi degli oggetti che fanno parte del nostro vivere quotidiano. Il Made in China è diventato ormai un marchio indelebile (a meno che non lo si lavi a 30º) di ogni bene di consumo. Sappiamo anche quanta vita può avere ognuno di questi oggetti, la loro durata nel tempo è proporzionata al loro costo.
Ma c’è anche qualcuno che è riuscito a scorgere il lato positivo di tutto ciò, elevando una tendenza a filosofia di vita: l’effimero come valore universale. Il suo nome è Nun-chio Temp, filosofo e imprenditore cinese che ha creato il suo brand vincente attraverso il consumo rapido: “Tutto si consuma: il sole, la vita, le automobili, le scarpe, i matrimoni, i poster di Mao, e, in questa lista decrescente per importanza, aggiungerei la casa“. Fondamentalmente l’idea nasce per far sì che la monotonia e la routine abitativa quotidiana cedano il passo alla continua ricerca di qualcosa di nuovo, di fresco. Dare, cioè, la possibilità alla gente comune di poter cambiare più volte residenza nella propria vita ma per propria volontà.
Fatti i dovuti conti su quanto si possa sfruttare un operaio cinese e sul risparmio dovuto all’uso di materiale scadente, si sono così ottenute la prime case usa e getta. Un’abitazione di questo tipo può durare dai 5 ai 7 anni. Il costo? Meno di un’utilitaria! In Italia il governo si è già espresso in maniera molto positiva, pregustando la ripresa del settore manifatturiero: “Se i cinesi che sono in Italia si metteranno a costruire case,” vaticina Renzi “si libereranno migliaia di posti di lavoro, gli italiani torneranno a fare ciò che sanno fare meglio, le maglie e le scarpe, mentre i cinesi riempiranno il vuoto dell’edilizia lasciato dai cittadini meridionali che si sono buttati nel mondo della criminalità organizzata“.
Il debutto dell’iniziativa avverrà all’Expo di Milano, con una riproduzione della Villa San Martino di Arcore che sarà in vendita a un prezzo di lancio di soli 7mila euro. L’unica differenza con l’originale? Il palo della lap dance non è omologato.
Sergio Marinelli