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Calcio, Salvini diventa tifoso dell’Inter e riapre il campionato

Foto Credits: Lercio

IETTATO (RE) – Fino a poche ore fa il massimo torneo calcistico del nostro Paese sembrava ormai indirizzato verso la scontata vittoria di un’Inter lanciata in una fuga che non lasciava alcun margine di recupero a tutte le inseguitrici, ma a scuotere la placida sicurezza di Appiano Gentile è giunta, inaspettata come un fulmine a ciel sereno e dolorosa come un calcio nelle palle con i Camperos, la ferale notizia: Matteo Salvini è diventato tifoso nerazzurro.

Una sorpresa devastante per il mondo interista, che vede profilarsi inesorabile lo spettro di un nuovo 5 maggio 2002, ma che proietta un rinvigorente raggio di speranza su tutte le altre pretendenti, al punto che anche Colantuono, allenatore della Salernitana, fanalino di coda al momento staccato di 190 punti dalla vetta, appena appresa la news si è detto assai fiducioso sulla possibilità di agganciare in classifica la squadra di Simone Inzaghi.
Questa davvero non ci voleva“, ha dichiarato, invece, il presidente dell’Inter Steven Zhang facendosi toccare vigorosamente le palle dall’intero Consiglio d’amministrazione, “uno trascorre gli anni a studiare, lavorare, guadagnare, investire e poi in un solo imponderabile attimo arriva un pirla e manda tutto a puttane“.

Ma come si è guadagnato Matteo Salvini l’universalmente nota fama del porta sfiga, al punto di meritarsi l’onore di un hashtag che torna di tendenza con frequente regolarità? Sembra incredibile ma solo con un indefesso lavoro (lo sappiamo, utilizzare questa parola con lui fa uno strano effetto) portato avanti nel corso di diversi anni, se non decenni.
Vediamone alcuni esempi:
– Mondiali di calcio 2006: Salvini tifa per la Germania in semifinale e per la Francia in finale: in entrambe le partite vince l’Italia;
– Mondiali 2018: Salvini tifa per la Croazia e Modrić e compagni perdono in finale contro la Francia.
– Settembre 2018: Salvini si reca a Monza per sostenere la Ferrari che parte in pole position. Vince la Mercedes;
– Ore 00.12 del 16 luglio 2016, dalla Turchia giunge voce di un colpo di stato contro Erdogan, Salvini scrive un tweet a favore del golpe. Poche ore dopo il tentativo dei rivoltosi fallisce;
– Salvini, sulla scia dei movimenti di destra americani, decide di iscriversi al servizio di rete sociale Parler. Qualche ora dopo Parler viene cancellato dalle piattafome Playstore e Appstore e poi anche dai server Amazon sui quali era ospitato;
– Elezioni USA 2020, Salvini appoggia Donald Trump con tanto di mascherina di endorsement, in un modo così sobrio e discreto che il quotidiano The indipendent lo definisce cheerleader del tycoon. Trump perde le elezioni;
– Elezioni in Cile 2021, Salvini tifa esplicitamente per José Antonio Kast, il candidato ultraconservatore e omofobo nostalgico del dittatore Pinochet (uno che per passare il tempo gettava gli oppositori nell’oceano) e figlio di un iscritto al partito nazista, che nel suo ambiente fa tanto pedigree. Vince il suo avversario Gabriel Boric.

E tra le tante vittime illustri del sostegno del Capitano (capitano di che, poi?) si contano anche Jannik Sinner, Federica Pellegrini, Luna Rossa, Apollo 13, il Titanic, il dirigibile Hindenburg e lo scrittore Philip Roth, cui Salvini ogni anno inviava un biglietto con scritto “Quest’anno il Nobel per la Letteratura non te lo toglie nessuno!“. (NdR, la volta che si è dimenticato di scrivere un biglietto a Di Caprio, Leo ha vinto l’Oscar).
Il presidente del Consiglio ha personalmente invitato Salvini a limitare il più possibile se non a evitare completamente ogni tipo di augurio di Buon Natale e di Felice Anno Nuovo, per non compromettere del tutto una situazione nazionale già resa difficile da quasi due anni di pandemia.

Matematici, economisti, filosofi, numerologi, cartomanti, astrologi (in ordine decrescente di credibilità) per una volta sono concordi: il Divino Matteo è uno dei pochi uccellacci dal potere doppio: se tifa per qualcosa, quello perde; se tifa contro qualcosa, quello vince.
Secondo un’inchiesta a redazioni congiunte di La Verità, Il Tempo, Libero, Il Giornale e Novella 2000 (in ordine crescente di credibilità), in realtà si tratterebbe solo di un diabolico piano del leader leghista per sfruttare il proprio nefasto potere unicamente per giovare alla causa milanista, sua vera squadra del cuore.
Per il Fatto Quotidiano, invece, il tifo per il Milan era solo una pantomima per compiacere Berlusconi affinché non facesse mancare il suo supporto finanziario alla Lega. Teoria che ora trova conferma nel ritrovamento di una frase incisa nel settembre 1992 (come conferma l’analisi al Carbonio-14) su una parete del gabinetto del centro sociale Leoncavallo, con una calligrafia che diversi grafologi forensi hanno riconosciuto con certezza come quella di Salvini, frase che afferma “Quest’anno con Darko Pančev in squadra non ce ne sarà per nessuno. Amala!

Nel frattempo sono sempre di più le aziende disposte a ingaggiare il segretario del Carroccio affinché si schieri pubblicamente per le loro dirette concorrenti. Per esempio, la Pepsi Cola sta preparando un’offerta di 49 milioni di euro per convincerlo a dichiarare che lui ha sempre preferito la Coca Cola, e lo stesso Berlusconi si è detto pronto a levare le castagne dal fuoco ai leghisti per l’ennesima volta purché il felpato annunci in mondovisione a reti unificate: “Prossimo inquilino del Quirinale? Beh, Draghi vince facile“.

Augusto Rasori

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