CUO (RE) – Negli ultimi tempi i suoi pazienti non godevano esattamente di ottima salute, una circostanza che rischiava di compromettere seriamente la reputazione del cardiologo Torino Firenze, noto professionista di lungo corso di Reggio Emilia, che si chiama così perché i genitori lavoravano entrambi nella Ferrovie dello Stato.
“Quello che succedeva – racconta – è che chi veniva da me lamentando solo un po’ di fiatone, oppure una piccola aritmia, andava via in ambulanza a sirene spiegate. Per me non era una bella pubblicità”. Il motivo? La parcella dello specialista, che era così alta da provocare istantaneamente un attacco cardiaco ai suoi assistiti. “La cosa, peraltro – prosegue il medico – richiedeva da parte mia un successivo intervento di primo soccorso che appesantiva ulteriormente l’onorario, cosa che causava un nuovo episodio infartuale, con altra rianimazione e così via. Non si finiva più, e io a una certa me ne devo andare a casa, devo guardare ‘Affai Tuoi'”.
È per questo che il dottore ha deciso di correre ai ripari, calmierando il prezzo delle sue prestazioni. “Ho ridotto del 7% il mio compenso e del 15% la mancia alla segretaria alla porta, che ora è scesa a soli 2.000 euro”, spiega il professor Firenze, che ha annunciato anche la fondazione dell’associazione “Cardiologi Col Cuore Pulsante”. La CCCP mirerà a riunire i “professionisti della salute caritatevoli, quelli che, sulla scorta del giuramento di Ippocrate, vogliano venire incontro ai propri pazienti, non trattandoli come limoni da spremere ma come esseri umani che abbisognano di cure, attenzione, assistenza con tariffe sostenibili. In tutta Italia, puntiamo ai 5 iscritti” conclude Firenze “inclusi gli psicoterapeuti che stanno effettivamente a sentire quello che dicono i pazzi e gli urologi che prima di visitare si riscaldano l’indice. Andremo molto lontano”.
Stefano Pisani
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al contributo di Box)