ROMA – Si intensifica l’azione del Governo contro il caro benzina. Dopo il decreto del 10 gennaio, ribattezzato “Decreto Sei povero? Cazzi tuoi!” che non riduce le accise, non investe un centesimo per calmierare i prezzi, non sfiora neanche di striscio gli extragettiti delle grandi imprese ma di fatto accolla le responsabilità alle singole stazioni di servizio, arriva il nuovo provvedimento: una significativa evoluzione sul solco dell’esperienza acquisita, denominata “Decreto Scaricabarile”.
L’idea è semplice e mette d’accordo senza sforzo le varie anime della maggioranza parlamentare: si tratta di incolpare i flussi migratori per i recenti aumenti dei carburanti. Ogni esercente nel territorio italiano dovrà esporre, a fianco del listino dei prezzi, un cartello con scritto, appunto, “COLPA DEI MIGRANTI”. In questo modo l’automobilista medio sarà sempre informato del fatto che se la sua vita è una merda la responsabilità è di chi sta peggio di lui.
Il più entusiasta del provvedimento è il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il cui unico rimpianto è di non averlo varato personalmente: “È la miglior legge presentata del Governo finora, peccato che non ho potuto firmarla per primo. Comunque segna una vera rivoluzione nell’azione di governo: fin tanto che stavamo all’opposizione era facile dare le colpe agli altri di qualsiasi cosa. Ma adesso che siamo saldamente al governo, si fa sul serio, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e lavorare sodo per individuare i capri espiatori adatti a ogni cazzata che combineremo”.
Al ministro leghista fa eco, in perfetta sintonia, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Con Salvini siamo sulla stessa lunghezza d’onda e dopo il Decreto Scaricabarile siamo pronti a dare la colpa ai migranti per tutti i rincari che colpiscono i cittadini, dal conto energia all’inflazione sui beni di primo consumo. Anche nei confronti del carrello della spesa l’intenzione del Governo è quella di non alzare un dito, ma dare la colpa ai flussi nel Mediterraneo, magari con un messaggio da inserire a caratteri cubitali negli scontrini, come: ‘Il prezzo del pane è aumentato a causa dei clandestini’“.
Ma, come sempre in questi casi, non mancano le critiche. Gran parte delle associazioni umanitarie hanno bollato il provvedimento come palesemente razzista e xenofobo. Dure critiche anche da parte del Movimento 5 Stelle, che per bocca del suo leader Giuseppe Conte attacca frontalmente la Lega: “Si tratta di una legge sbagliata, frutto della pluridecennale campagna populista di Salvini, che da sempre fomenta la rabbia degli italiani verso i migranti. Se andassi al Governo non vorrei mai averlo come ministro”. Laconica, ma diretta e pregnante la critica del Partito Democratico, con una durissima dichiarazione da parte del segretario Enrico Letta: “Siamo a un passo dall’accordo per tenere le primarie il 45 febbraio. Comunque, di cosa si stava parlando?”.
Alle critiche risponde il numero due di Forza Italia, Antonio Taiani: “È assolutamente falso che questo provvedimento sia xenofobo e razzista. Noi non facciamo di tutta l’erba un fascio e sappiamo benissimo riconoscere le complesse dinamiche internazionali del mercato che hanno portato all’aumento del costo della vita. Quella roba, sì, è colpa dei migranti, ma i flussi migratori sono causati dalle organizzazioni non governative, infatti stiamo pensando di incidere nelle bare dei morti in mare la scritta ‘COLPA DELLE ONG‘”.
Gianni Zoccheddu