Roma (Predappio) – Non aveva ancora cessato di suscitare il legittimo orgoglio patrio la decisione della Suprema Corte di non considerare reato il saluto romano se ha intento commemorativo e non violento, che una nuova pronuncia ha ulteriormente fatto procedere la tanto bistrattata Italia sul cammino della civiltà. Un’altra minoranza, fino ad oggi ingiustamente perseguitata e posta crudelmente ai margini della società ha ottenuto un pieno e legittimo riconoscimento e, finalmente, anche la delicata sensibilità dei fascisti è stata riconosciuta meritevole di tutela.
La Consulta ha infatti stabilito che anche creature ottuse e retrograde, che nella scala evolutiva occupano un rango collocato tra lo stafilococco e un fermaporta, hanno un’anima che va salvaguardata, per cui, accogliendo un’istanza degli avvocati Francisco De Pietri e Farinaccio Roberti, delibera che in tutti gli uffici e gabinetti pubblici del Paese, compresi i vespasiani, dovrà essere distribuito un elenco di manifestazioni che da domani non potranno più avere luogo onde evitare di ferire la fragilità della candida anima del popolo della destra.
“Il primo appuntamento da depennare dal calendario” – sentenzia il presidente della Corte Canio Di Paolo – “è, ovviamente, la Festa della Liberazione del 25 aprile che da quest’anno si chiamerà Era solo la gara d’andata”.
Il Giorno della Memoria, fissato per il 27 gennaio diventerà Memento a fare meglio la prossima volta, mentre il Concertone del Primo Maggio si terrà a Milano in Piazza San Babila, non sarà organizzato dai sindacati ma dalla Loggia P2 e vedrà la partecipazione di artisti come la Compagnia Dell’Anello, Zetazeroalfa e gli Audio 2, visto che Battisti non potrà essere presente.
Saranno inoltre cancellate dalla programmazione tutte le manifestazioni che in qualche modo possano apparire come una provocazione verso il virile maschio italico, come il Festival del ricamo e del merletto di Pietrasanta, la sagra del finocchio di Pergola e il Salone del libro di Torino.
“Era ora che si pensasse anche ai nostri sentimenti” – ci dice il leader di destra Stefano Di Simone mentre ammira il suo fratellino ultratrentenne pucciare i fumetti nella Coca-Cola – “dopo 195 anni di governi comunisti”.
Di Simone scorre la lista della Cassazione con le lacrime agli occhi, – “Non scrivete che mi sono commosso o vi rompo il culo!” – nemmeno lui immaginava che un giorno avrebbe visto il 28 ottobre, data della Marcia su Roma, diventare festa nazionale: “Quel giorno le scuole saranno chiuse e anche i ragazzi potranno venire a sfasciare i negozi dei cingalesi al Pigneto!”
E grosse novità attendono anche il mondo dello sport: saranno vietate le partite del Livorno, mentre le sue avversarie potranno entrare regolarmente in campo e vincere a tavolino. Sciolte anche tutte le scuole di bungee jumping presenti sul nostro territorio onde evitare spiacevoli rimandi nelle suggestionabili menti dei camerati alla tragica fine del Duce.
Nemmeno l’arte rimarrà immune dal provvidenziale repulisti. Non potendo proibire i concerti di Guccini, che ha già dato l’addio alle scene, saranno vietati tutte gli eventi, sia a teatro sia in televisione, in cui è prevista l’esibizione del ballerino Roberto Bolle, non tanto perché le sue movenze potrebbero turbare il fiero maschio dello Stivale ma soprattutto perché l’aderenza delle sue calzamaglie mostra attributi cui molti sedicenti virili italici non possono ambire nemmeno rispondendo a mail di dubbia provenienza.
Sorprendentemente la Cassazione non ha precluso la possibilità di nuove elezioni: “Visto il clima attuale che si respira in Italia” – conclude il presidente Di Paolo – “è soprattutto ai fascisti che conviene che la gente vada ancora a votare”.
Augusto Rasori