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Cassazione: “Misurare la febbre a 10mila persone al supermercato dà diritto a Laurea in Medicina”

Foto Credits: Wish

Termoscanno sul Lamento (Tachipirino di Sotto) – C’è rivoluzione nell’aria. I Veri Guardiani della Galassia della nostra salute – giustamente – non ci stanno. Se un’app sul telefonino viene glorificata e santificata perché ci informa se siamo entrati in contatto con un positivo da Covid, figuriamoci il valore che può avere l’essere umano senziente in carne ed ossa che stabilisce, a colpi di laser, chi deve entrare e chi no in un luogo pubblico, dal Mall alla Messa.

I pistoleri-sparatutto del termometro digitale“, spiega Claudio Lestofanti, Dottore di internet, “sono uno strumento de lo Dimònio che funziona con lo stesso principio termodinamico con cui mia nonna – alla quale mancano 7 decimi all’occhio sinistro dal ’74 e 5 al destro –  tira su i numeri della tombola che, per capirsi, l’ultimo Natale il ’41’ è uscito sei volte nella stessa estrazione, in tutte le sue declinazioni: ’41 bis’, ’41 ter’, ’41 un’altra volta’, ‘lo chiamavano41’, ‘continuavano a chiamarlo 41’ e ’41 ultima corsa limita Garibaldi’. E per questo motivo, questi Signori e Signore della pistola laser, meritano qualcosa di più dell’essere guardati con rancore, stizza, sospetto e accidia, ogni volta che ci si parano davanti sulla porta di un esercizio commerciale: loro sono la nuova prima linea del mondo contro la Pandemia, dopo gli editoriali della Gismondo“.

E quindi, questi nuovi eroi del Supermercato accanto, che hanno imparato a distinguere una congiuntivite allergica da un’infezione virale grave, una colica renale da un’appendice retrocecale, sottoposti a corsi di formazione violenta basati sulle repliche moleste di ‘Dottor House’ e ‘Grey’s Anatomy’ (sparati anche a sei/sette episodi per volta), vanno promossi sul campo, giorno dopo giorno, anche solo per aver sopportato tutte le paturnie della Dottoressa Meredith Grey“.

Ogni diecimila misurazioni“, continua il Dottor Lestofanti azzannando un paziente, “avrebbero diritto ad una nomina sul campo, come una tessera a punti. Dopo diecimila misurazioni li voglio ‘medici di base’ a ventimila ‘specializzati’, a trentamila ‘master in medicina’, a quarantamila ‘primario di infettivologia’, a cinquantamila ‘epidemiologo della strada’, a settantamila ‘epidemiologo televisivo medio’, a ottantamila Burioni a Gennaio quando diceva che il virus non sarebbe mai arrivato qui da noi, a novantamila Burioni un mese dopo quando camminava reggendo un cartello ‘la fine è vicina’, a centomila ‘San Raffaele in persona’. Altro che formarsi su Youtube e Facebook, come ho fatto io!“.

E la Cassazione è con loro. Infatti, dopo il ricorso di un addetto al termocontrollo di un minimarket di via Padova a Milano che in un solo giorno ha controllato 18.027 persone (di cui alcune più volte, perché avevano finito gli Estathé), è stato promosso a ‘medico senza frontiere’ e mandato su Marte a supervisionare che Schwarzenegger non riesca più a bypassare i controlli all’Aeroporto Spaziale come in ‘Atto di Forza’. “No, perché, diciamocelo,” conclude il dottor Lestofanti iniettandosi elio nelle narici, “quello che fino a poco tempo fa sembrava fantascienza, da quando c’è in giro Elon Musk, non si sa più distinguerlo bene dalla realtà. E figuriamoci se Elon si fosse occupato di vaccini al posto di Bill, altro che Anticristo, sarebbe salito direttamente Satana dall’inferno a dargli le chiavi di tutta la baracca“.

Claudio Marmugi

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