Ginevra (Gran Sasso) – La particella di Dio, il perno su cui sono costruite gran parte delle leggi fisiche sulla massa e delle insufficienze sul registro di classe, è di nuovo al centro delle cronache scientifiche nostrane, per un quesito importante che si accompagna ai grandi classici del mondo dei ricercatori italiani: “Perché solo qui ci pagano una miseria?” e “Che cosa fai a capodanno?”.
Il bosone di Higgs non ha avuto davvero mai pace in questi anni: dagli esperimenti che lo volevano protagonista inconsapevole della creazione di buchi, al viaggio in un tunnel lungo almeno un migliaio di chilometri scavato da uno zelante ministro che, data l’assenza dalle cronache politiche, si sospetti ora viva proprio sotto il Gran Sasso.
La scoperta della particella elementare fece grande scalpore ma le ricerche al Cern di Ginevra non si sono certo fermate qui: pare infatti che anche l’inifinitesimale bosone – senza il quale tutte le particelle elementari dell’universo sarebbero prive di massa – responsabile della forza di gravità e dunque dei vostri schermi di smartphone scheggiati sia interessato dagli stessi dubbi che colpiscono gran parte della popolazione mondiale, e che purtroppo non riguardano le avventure hot di Cecilia Rodriguez.
Secondo gli ultimi esperimenti il bosone di Higgs conosce da almeno qualche miliardo di anni la risposta alla fatidica domanda «cosa si fa a Capodanno?». «Secondo i risultati degli ultimi test condotti – ha commentato il Dottor Taluno Deitali del Cern di Busto Arsizio – sembrerebbe chiaro che il bosone, dopo i botti sparati in occasione del Big Bang, abbia deciso di restare in casa per risparmiarsi cenoni e trenini, a differenza degli elettroni che hanno già prenotato un posto alla discoteca più truzza di Riccione”.
“Inoltre”, continua il dottor Deitali, “abbiamo la certezza che i quark saranno a casa a guardarsi, come ogni sera, un documentario con il loro presentatore preferito che non sto qui a dirvi ma che sapete benissimo chi è. Il plutonio ha già trovato un centro commerciale aperto dove farsi esplodere per l’occasione, e i fotoni sappiano dove andranno ma non sappiamo quando, sono sempre un po’ misteriosi su queste cose, ed è anche difficile geolocalizzarli quando mettono le loro foto su Instagram. Invece il cerio-144, da tempo rinchiuso in una gabbia di tungsteno, aveva in programma di passare la notte più lunga dell’anno sotto al Gran Sasso coi suoi amici ricercatori, ma per colpa di un gruppo di analfabeti funzionali si è beccato un DASPO e se ne dovrà stare tutto solo meditando una giusta vendetta contro Nadia Toffa”.
A chi comunque è nel panico per un possibile disservizio sulla forza di gravità ecco la secca risposta del dottor Taluno: «Nessuna paura ingiustificata: il bosone di Higgs è astemio, non tocca alcol da qualche era geologica».
Niccolò Premoli & Davide Paolino