GINEVRA – Anni di ricerche hanno condotto i fisici di Meyrin a una conclusione inaspettata, già preannunciata da molte indiscrezioni, ma che attendeva ancora un avallo autorevole giunto proprio in questi giorni. Infatti, di fronte all’evidenza dei dati registrati, l’istituto non ha potuto che confermare: “All’interno dei bagni femminili il tempo trascorre due volte più lentamente”.
Lo strano fenomeno era già noto a chiunque frequenti un pub, una discoteca o un qualunque luogo di svago e, proprio per questo, era del tutto sconosciuto ai ricercatori dell’Istituto di Fisica delle particelle.
Ma a partire dal 2014, anno della nomina di Fabiola Gianotti alla carica di direttrice del CERN, le cose sono cambiate. L’attuale direttrice ha infatti istituito servizi igienici separati, per contrastare l’eccessiva socializzazione tra ricercatori.
Tuttavia, da quel momento, nell’area dei servizi igienici del CERN gli orologi atomici hanno iniziato a registrare strane perturbazioni e irregolarità nella maglia temporale: dapprima impercettibili ma in seguito sempre più cospicue anche a causa dell’accumularsi delle code negli antibagni.
L’ipotesi su cui si sta ora lavorando rivoluziona l’intero impianto della relatività einstaniana e parrebbe aprire le strade alla possibilità di viaggi nel tempo in presenza di bagni femminili con code sufficientemente lunghe.
Alcuni scienziati hanno infatti osservato che nei locali di parrucchieri per donne, in presenza di code significative ai bagni, si formano di distorsioni spazio-temporali che consentono di conoscere in anticipo l’arrivo degli agenti della Guardia di Finanza.
Se il principio fosse confermato, consentirebbe applicazioni pratiche di chiara utilità sociale. Sembrerebbe, infatti, che istituendo bagni femminili nei convogli di Trenitalia, in alcune particolari circostanze, i treni potrebbero anche arrivare in orario.
Alberto Muffato