Milano (City of Europe) – “Bella lì, se avessi saputo di incontrare quel tipo avrei sicuramente evitato anche di uscire di casa stamattina. Capisco che questa città va veloce, che la gente deve fatturare e che io sto parlando come fossi Guido Nicheli in ‘Vacanze di Natale’, ma porco cane non ho mai visto in vita mia una persona più esosa di quello lì. E dire che conosco parecchi idraulici, figa”, a parlare è Ernesto Tanicotti, tipico esemplare macchiettistico di milanese dedito al lavoro e all’aperitivo, oggetto di numerose parodie utilissime contro il logorio della vita moderna.
“Ora”, spiega Tanicotti, “io non voglio dire nulla, che qui il tempo è sacro e una consulenza anche nel mio lavoro costa fior fior di milioni ma cazzo, mi si guasta Google Maps, sono lì che cerco di capire tranquillo ma leggermente spaesato dove mi trovassi per raggiungere un cliente per un appuntamento, che mi viene voglia di fare una cosa che non si usa più da secoli, sia perché anacronistica, sia perché poco virile: chiedere indicazioni stradali a qualcuno. Per fortuna ero in macchina senza donne così la mia mascolinità sarebbe stata salva”.
Il problema, per Tanicotti, era non aver fatto il conto con la multiculturalità di Milano e con il suo essere una città ambitissima in questo periodo natalizio. Infatti, le prime persone alle quali Tanicotti ha chiesto aiuto, si sono rivelate turisti in visita nella capitale della moda, o immigrati dal difficile accento da decifrare (soprattutto pugliesi). Distrutto per la difficoltà nel portare a termine la sua missione, Tanicotti stava quasi per perdere la speranza quando ha trovato un uomo di bell’aspetto che armeggiava con una telecamerina al centro della piazza.
Dopo averlo creduto Salvini (ma sullo sfondo aveva dei libri), ha subito ipotizzato potesse essere qualcun altro, qualcuno che nei suoi video online trasmette cultura, entusiasmo, aneddoti sconclusionati, amore per il lavoro e tanta tanta fuffa: Marco Montemagno detto Monty (ma non si sa da chi).
“Non lo conoscevo”, confessa Tanicotti, “e avrei voluto continuare a non conoscerlo. Quando l’ho fermato gli ho chiesto gentilmente se sapesse indicarmi come giungere al ‘Night Club di Carlo Cracco‘ (solo un omonimo del più famoso chef), dove avrei avuto di lì a poco delle importantissime riunioni di lavoro. L’uomo ha dimostrato di potermi aiutare dato che, almeno da ciò che mi ha detto, lui ha una risposta a tutti i problemi dello scibile umano. Il primo problema è stato sul metodo su come avrei dovuto ricevere la sua risposta: infatti ha girato un video e lo ha montato cancellando le varie pause tra una parola e l’altra, in modo da rendere il discorso bello fluido. Poi lo ha infarcito di aneddoti su persone che cercavano un posto nel mondo e sono riuscite a trovarlo mettendocela tutta e, infine, mi ha chiesto mille euro perché nel mondo del marketing e della conoscenza chi sa deve essere adeguatamente remunerato. Giusto. Solo in quel momento mi sono tornate alla mente delle parole di mio nonno di Barletta e gli ho adeguatamente detto che è un ‘trmon’, termine arcaico dal significato oscuro ma che in quel determinato frangente ci calzava a pennello”.
Marco Montemagno non fa infatti mai nulla per nulla, come dimostrano i suoi eventi in giro per l’Italia, con cui incassa cifre che oscillano il valore di un diamante e mezza giornata di stipendio di Cristiano Ronaldo. Bisogna però precisare che una volta ha anche concesso a duemila persone un video-corso al modico prezzo di 197 euro iva inclusa (anche se molti hanno dovuto poi cedergli la loro anima).
“Perché”, spiega Montemagno stesso, “dovete capire la storia di Lee Oswald Terzo, un giovane mormone del Kansas. Lee Oswald Terzo si chiamava proprio così e aveva sempre cercato di capire perché ‘Terzo’ del suo nome fosse scritto in italiano. Allora intraprese un viaggio in calesse, perché si sa che i mormoni non possono utilizzare mezzi elettrici, per cercare di comprendere il significato delle sue origini e visse all’addiaccio per mesi, per anni, alla ricerca di un passato che si stava trasformando in un presente cupo e doloroso. Più andava avanti, e più Lee Oswald Terzo, soffriva nel vedere persone che si riscaldavano con l’aiuto di mezzi che lui non avrebbe potuto mai usare e altre che cucinavano senza dover per forza accendere un fuoco in mezzo al cortile. Oswald Terzo era così confuso che alla fine iniziò a domandarsi perché aveva dovuto intraprendere un viaggio così assurdo per una domanda che poteva benissimo fare ai suoi genitori (morti intanto nel frattempo, perché non vaccinati). Dopo sette anni di viaggio arrivò finalmente a quella verità che stava cercando tanto assiduamente: ‘non fare mai nulla senza che ti paghino profumatamente’ che fa il paio con ‘ogni informazione che hai ha un valore, quindi vendila al prezzo che credi possa valere’, e ora brutto stronzo dammi i miei mille euro”.
Tanicotti dunque ha pagato, non senza qualche lamentela, ma aggiungendo anche note piacevoli all’intera vicenda: “Mi ha regalato i suoi libri, saranno dei perfetti regali di Natale per tutti quelli che mi stanno sul cazzo. Comunque la prossima volta giuro che, per aggiustare Google Maps e non rischiare di incontrarlo di nuovo, stacco gli adblock e vado sul sito di Aranzulla, almeno faccio guadagnare qualche centesimo a chi gli scrive gli articoli”.
Davide Paolino