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Cinesi ammettono: “Avevamo sviluppato vaccino contro il Covid ma è fuggito dal laboratorio pure lui”

Foto Credits: mwooten da Pixabay

PECHINO – Dalla Cina arriva una prima ammissione: il coronavirus è fuggito da un laboratorio di Wuhan. Ma non è stato un atto intenzionale delle autorità cinesi, come sostengono i complottisti: il piccolo parassita, che da tempo soffriva di crisi depressive, ha approfittato di un momento di distrazione dei biologi per darsi alla fuga. Abbiamo intervistato su Zoom il professor Su Zoom-il, biologo dell’Università di Wuhan.

Professore, ci racconta come sono andate le cose?

Certo. Era un giorno di novembre del 2019, come tutti i giorni ero andato a portare da mangiare a SARS-CoV-2, una ciotolina contenente cellule di polmoni umani. Sono tornato un attimo in cucina per prendere il sale, nel frattempo gli dicevo “Non ti muovere eh, stai fermo lì che adesso zio torna”, ma quando sono tornato non c’era più. Ho subito notato che c’era la finestra aperta e uno sgabello vicino. Se n’è andato così. Ha lasciato solo un biglietto: “Ho voglia di girare il mondo, ci sono tante città che non ho visitato: Parigi, New York, Cremona. Non mi cercate”.

Invece voi l’avete cercato.

Sì, io e i miei colleghi siamo andati a cercarlo nei posti che sapevamo potessero piacergli, allevamenti di pangolini, caverne infestate dai pipistrelli, comitive di turisti in partenza per l’Europa, ma nulla. Abbiamo aspettato qualche giorno per vedere se tornava da solo, magari si trattava solo di una crisi passeggera, invece niente. Quindi ci siamo detti che l’unica cosa che potevamo fare era sviluppare in fretta un vaccino per rimediare al casino che avevamo fatto. E ci siamo riusciti.

Ci avete messo davvero poco tempo. Avete lavorato senza sosta?

In che senso?

Dico, avete lavorato giorno e notte?

Perché, voi lavorate solo il giorno? Non ho capito la domanda, mi scusi…

Lasci stare. E poi cos’è successo?

Niente. Stavo festeggiando la scoperta con i colleghi e avevo lasciato il vaccino da solo giusto un minuto. Mentre ero di là gli dicevo: “Non ti muovere eh, stai fermo lì che adesso zio torna”, ma quando sono tornato non c’era più. Ho subito notato che c’era la finestra aperta e…

…Uno sgabello vicino.

Esatto.

Ha lasciato un biglietto?

Sì, l’ha trovato il mio collega Yang Sign Hor-ino. Ve lo chiamo così ve lo legge: Yang? C’è un giornale italiano che vuole sapere una cosa…Yang?

Non c’è?

No, è fuggito.

Che cazzo di problemi avete in quel laboratorio?

Non lo so [piange]

Va bene, e ora?

Ora cosa?

Non potete rifare il vaccino da capo?

No, gli appunti ce li aveva il collega che è appena fuggito.

E quindi?

E quindi sono cazzi.

Ok. Un’ultima domanda: come è nato SARS-CoV-2?

Lo abbiamo estratto da un pipistrello che si era posato su un’antenna 5G qui a Wuhan.

Quindi è davvero il 5G la causa del coronavirus?

Sì, ma non ce lo dicono. Cioè…non ve lo diciamo.

Lei l’ha appena detto.

Sì, ma a Lercio, chi vuole che ci creda!

Eddie Settembrini

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