Sanzio (NE) – Le aveva provate tutte l’ultra cinquantenne Giulietto Messa: il braccio in silicone, il green pass di Hitler, il laccio emostatico stretto sopra il sito di inoculazione per impedire la circolazione del “siero”, un naso finto contenente il muco di dodici positivi a tutte le varianti del Covid, ma niente, non era riuscito a ottenere il tanto agognato green pass. Aveva mandato persino un suo sosia con i sintomi a tamponarsi, ottenendo, però, un esito negativo.
Ma Giulietto, essendo una persona molto determinata, non ha mollato la presa e senza farsi scoraggiare dai precedenti insuccessi è riuscito ad accedere a un giro di corruttele grazie a un amicizia in comune con un cugino di terzo grado di un OSS. Da qui la sua inesorabile scalata verso il certificato verde. Dopo aver unto il cugino dell’inserviente sanitario con una ricca colazione in una delle più prestigiose pasticcerie di Campobasso, Giulietto è riuscito a far recapitare una busta contente 27 euro dentro a una partita di pannoloni per anziani a Girolamo Fratalocchi, Operatore Socio Sanitario e derattizzatore a tempo perso, presso la casa di cura Il Silenzio del Sonno di Sondrio.
Il Fratalocchi ha così messo in moto una specie di macchina burocratica senza precedenti. Infatti, dopo 43 vocali su Whatsapp, tutti rigorosamente in un dialetto ormai parlato solo in alcune remote zone del Kazakhstan, Giulietto è riuscito a mettersi in contatto con un sedicente infermiere della bassa modenese e ad assicurarsi un appuntamento per un tampone di sicuro esito positivo, conquistandosi così, senza destare nessun dubbio, il suo green pass.
Purtroppo tutte le accortezze per poter ottenere in gran segreto il suo certificato verde non sono bastate. All’ingresso del tendone dove si era recato per il tampone positivo, Giulietto ha visto, con grande sgomento, un cartello con la scritta “TAMPONI POSITIVI FALSI 100 EURO”. A quel punto, demoralizzato, perché ormai convinto che gli fosse saltata la copertura, il Messa non ha potuto far altro che pagare le fatidiche 100 euro e aspettare che gli arrivasse il certificato verde.
Purtroppo a Giulietto il green pass pare sia durato molto poco: una pattuglia della finanza, forse attirata proprio dal cartello, è intervenuta a mettere fine a quello smercio a cielo aperto, dove si facevano pagare 100 euro per tamponi positivi che altrove si potevano ottenere con soli 25.
Sergio Marinelli