Quadrante settentrionale – Grazie alle sue clamorose rivelazioni, il pluridecorato oramai ex Colonnello Santi Ciclone ha permesso ai fan del meteo di conoscere finalmente la verità su quello che passerà alla storia come lo scandalo “Weather Gate”.
Il nostro sguardo sulle previsioni metereologiche sarà compromesso per sempre dalle dichiarazioni del Colonnello Ciclone, giunte come un fulmine a ciel sereno: “Dal 1960 tutte le previsioni meteo, specialmente quelle dei weekend e delle feste, sono state elaborate esclusivamente su base reumatica e post traumatica di anziani e grandi vecchi distribuiti a campione su tutto il territorio nazionale”.
Gli inquirenti si sono interrogati a lungo sui reali motivi di questo inganno e la risposta l’hanno trovata nella testimonianza dell’ufficiale dell’aeronautica: nonostante gli ingenti investimenti per il sistema satellitare (un nuovo satellite Meteosat lanciato ogni 5 anni per 50 anni) si è scoperto che l’unico modello matematico che funzionava alla perfezione era quello basato sugli acciacchi delle persone: quando in una certa zona gli anziani si lamentano dei dolori oltre un certo limite, inevitabilmente arriva il maltempo, anche se i moderni algoritmi che girano su computer sempre più potenti prevedono un sole che spacca le pietre.
Da qui la scelta di basarsi sul vissuto delle persone più ‘esperte’, opzione decisamente più economica e sostenibile rispetto alla gestione dei satelliti in orbita tra costosissimi lanci dalla Guyana e miliardi spesi nella costruzione di sofisticati sistemi che comunque non saranno in grado di impedire le nostre corse per ripararci dalla pioggia a Pasquetta.
E questa per Ciclone è stata la scelta vincente: primo perché ha salvato dal tracollo economico l’aeronautica e secondo perché le previsioni si sono affinate col tempo, aumentando l’affidabilità fino a 4-5 giorni, come nel caso del pescatore lampedusano, Secondo Di Pesce, che grazie alla sua rotula ballerina riesce a prevedere una giornata di pioggia sull’isola con un anticipo anche di due settimane.
Vittorio Lattanzi
