Carlstadt, New Jersey, Stati Uniti – Pantone, l’azienda statunitense che nel tempo è diventata sinonimo di una delle classificazioni di colore più conosciute e importanti al mondo, ha eletto il colore che influenzerà lo sviluppo di prodotti in settori come la moda, il design, l’acconciatura dei capelli, la fodera del divano, le tendine parasole dell’auto, le cover degli smartphone e le tutine per i barboncini, nell’intero corso del prossimo anno: il colore prescelto è il Grigio Gentiloni (codice 420 PG Silver J) che, dopo la decisione di Mattarella di affidargli l’incarico di formare un esecutivo, ha sconfitto all’ultimo secondo quello che sembrava il sicuro vincitore, il Greenery (codice 15-0343), con questa motivazione: “Una rassicurante immersione nella mediocrità dopo l’immotivata esaltazione di 2 anni e mezzo di governo Renzi (in cui prevaleva il Giallo Paraculaggine, codice 12 – 0645 TN)”.
Secondo il direttore esecutivo del PANTONE Color Institute, Leatrice Eiseman (codice 12-1305 TCX) il colore del nuovo anno segna un importante ritorno della politica nella tavolozza delle tinte, dopo il marrone Berlusconi (codice colore 1816-P2) che trionfò nel 2008, per la sua capacità di rappresentare l’ennesimo lustro di merda (codice colore 1994 e seguenti), il verde Loden Mario Monti del 2011 (codice 500 SPREAD) e il rosso PD del 2013 (codice 1921-1991 PCI)
Nelle immagini, le tinte legate alla politica diventate colori dell’anno prima del Grigio Gentiloni
La Lega, fiera sostenitrice del Greenery (ma provate a chiedere a un leghista di non cementificare un’area agricola e metterà immediatamente in moto la sua ruspa), ha già promesso battaglia, mentre il Movimento 5 Stelle per bocca di uno dei suoi leader Alessandro Di Battista (codice 100 – era 200 ma la metà li ha restituiti- 5S) “vuole che i cittadini devono votare” il colore dell’anno e che, soprattutto, si trovi anche una tinta che possa esprimere la figura di palta che stanno facendo a Roma.
Augusto Rasori