Hollywoo (California) – L’allarme Coronavirus è arrivato anche in America anche se con netto ritardo. Trump, nel corso delle ultime settimane, ha provato a gettare acqua sul fuoco con le sue dichiarazioni sull’allarme globale, ma il tono è decisamente cambiato nel corso del tempo. Se dapprima, con pochi casi positivi tra la popolazione, poteva esprimersi in modo cauto e strafottente (“Il coronavirus è poco più di un’influenza”), col tempo ha dovuto cambiare lievemente il tenore delle sue dichiarazioni cercando di allarmare la popolazione ma sempre col suo consueto garbo (“Il Covid-19 è come un calcio nei coglioni dato di sorpresa”), per terminare con la sua ultima conferenza stampa dove ha effettivamente confermato la pericolosità del famoso virus: “Cazzo, siamo in pandemia globale, si salvi chi può, cioè i ricchi, dov’è il mio account premium di Pornhub gratis?”.
E l’industria cinematografica, così come tutti i settori tranne quelli di armi e di carta igienica, sta vivendo un principio di crisi che potrebbe portare molti produttori sul lastrico e senza aver nemmeno finanziato un film con Johnny Depp (che alcuni chiamano Johnny Dip). Basta pensare che la venticinquesima pellicola di 007 è stata rinviata a novembre, quando il mondo si spera sarà fuori dalla crisi dovuta al coronavirus e ci sia tanto bello spazio in più per allargare le gambe in metropolitana, ma nel frattempo tutte le produzioni di film sono state bloccate, o messe in sicurezza, o fortemente rallentate, tranne purtroppo quelle di Nicholas Cage che continuano ad essere girate.
Ed è per questo che l’Academy che organizza gli Oscar, il premio più conosciuto al mondo dopo il Telegatto, ha deciso di aggiungere una nuova categoria per il prossimo anno: “Miglior film girato in casa”, un riconoscimento a chi riesce con pochi mezzi e tanta inventiva ad ideare, realizzare, montare e produrre una pellicola senza uscire dalle quattro mura della propria abitazione, e certe volte nemmeno dal bagno.
“È una rivoluzione – confessa l’ideatore della categoria Carl H. O’Carf – una situazione di emergenza porta a creare nuove prospettive, nuove grandi idee, nuovi scenari, ed è accaduto anche in questo caso. Molti attori mi hanno chiamato per congratularsi, sono estasiati da questa opportunità. Arnold mi ha già mandato due video con il suo ciuco domestico, Leonardo di Caprio mi ha mandato altri tipi di video con le sgallettate che gli girano per lo yacht, ma credo che quelli li terrò per me”.
“Ho già una lista di idee che mi sono arrivate – continua O’Carf – ve ne elenco alcune che potranno già competere per la vittoria dell’ambita statuetta:
‘Il buono, il brutto e il positivo’, film western su tre coinquilini che devono mantenere distanze in casa, pur considerando che hanno un solo bagno a disposizione.
‘Se mi lasci ti debello’, storia d’amore tra una ricercatrice innamorata del coronavirus. Lui cerca di sfuggirle dopo una quarantena insieme, lei ha l’arma per distruggerlo e non vuole che lui se ne vada. Un intenso Charlie Sheen nella parte del virus.
‘Quel treno per Bari’ di Paolo Sorrentino. Racconta la fuga di uno studente pugliese dopo l’annuncio del blocco della Lombardia da parte del premier Conte. Un viaggio struggente, intenso, strafottente e molto contagioso.
‘C’era una volta l’Amuchina’, un viaggio attraverso tutte le fasi della produzione del nuovo bene più prezioso che esista al mondo: il gel per le mani. Con Sir Anthony Hopkins nella parte dello scienziato che scoprì l’Amuchina.
Insomma, sarà un’edizione spettacolare – conferma O’Carf – sperando sempre di arrivarci. Ora chiedo scusa ma vado a rintanarmi in casa che il mio vicino ha appena comprato altre sette semi-automatiche.”
Davide Paolino