PYONGYANG — La propaganda nordcoreana ha diffuso i dettagli dell’ultima esecuzione compiuta dal supremo leader Kim Jong-un prima della merenda delle quattro e mezza. Si tratterebbe di un bambino di 5 anni della provincia settentrionale di Ceasan Mader-n che è stato condannato a essere sbranato da una muta di 48 cani da combattimento di razza Pungsan (tradotto letteralmente: “cane buono per zuppa”). Il Leader ha però mostrato il suo lato umano, commutando la pena iniziale e consentendogli di non essere sbranato dai Pungsan, ma dai loro cuccioli.
Motivo della “개로 죽이기” (tradotto letteralmente: “uccisione con i cani”), che a una superficiale analisi potrebbe apparire come una barbarie, una lettera che il piccolo Tom Zong-ho ha scritto al dittatore per chiedergli se, in occasione del 25 dicembre, e solo quest’anno, sarebbe stato possibile dare a tutti gli abitanti della Corea del Nord una speciale autocertificazione che consentisse loro di scappare a gambe levate in Corea del Sud. La Corea del Nord professa l’ateismo di stato, e quindi il 25 dicembre non è Natale, ma è la festa del “너는 거시기 같아” (tradotto letteralmente: “giorno normale in cui non festeggiamo la nascita del figlio di quello che non esiste”).
Secondo i giornali nordcoreani, che hanno reso pubblica la lettera, il bimbo non sarebbe comunque stato giustiziato per questa richiesta ma per aver fatto un oscuro riferimento a una inesistente epidemia, aggiungendo parole misteriose come “coronavirus” e “igienizzante”. Secondo fonti di Seoul, il bimbo avrebbe invece trovato la morte perché aveva dimenticato, nell’intestazione della lettera, di elencare correttamente tutti i numerosi titoli di Kim Jong-un, e cioè: Stella splendente della Montagna Baitou, Raggio di sole che ci guida, Leader della Forze armate rivoluzionarie, Garante dell’unione delle terre dei padri, Speme della nazione, Leader del Partito, del paese e dell’esercito, Generale invincibile e sempre trionfante, Più alta incarnazione dell’amore cameratesco della rivoluzione, Grande uomo protagonista di gesta, Persona pettinata normalmente, Vasellame antico.
L’episodio ha suscitato lo sdegno del mondo occidentale, sintetizzato nella dichiarazione di Ban Ki-moon, sudcoreano ed ex segretario generale delle Nazioni Unite: “Da Kim Jong-un ci saremmo aspettati le peggiori atrocità, ma non pensavamo potesse arrivare a costringere dei cani a cibarsi di un bimbo che scrive parole come ‘lattino e biscotti’ “.
Stefano Pisani