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Coronavirus. Papa schiaffeggia di nuovo fedele cinese ma stavolta coi guanti

Coronavirus. Papa schiaffeggia di nuovo fedele cinese ma stavolta coi guanti - Lercio

ROMA – È successo ancora, Papa Francesco ha avuto uno scatto d’ira per la seconda volta nel giro di un mese, il che lo fa volare nella classifica dei Papi più efferati della storia, collocandolo immediatamente dopo Papa Stefano VI, che se la prendeva coi cadaveri, Papa Alessandro VI Borgia, che trafficava coi veleni, e Papa Pio XIII, che ha ispirato una serie tv a Paolo Sorrentino.

I fatti: durante il consueto bagno di folla in occasione dell’apericomunione del giovedì in Piazza San Pietro – il giovedì grande offerta sulla confessione: tre Ave Maria a peccato per tutti i peccati e le donne espiano gratis – una fedele cinese in sedia a rotelle si è avvicinata al Papa e ha tentato di baciargli l’anello. A quel punto è scattato il rigido protocollo sanitario previsto dal Vaticano per contrastare il nuovo coronavirus cinese, che ha indotto il Pontefice a sottrarre la mano e a darsela a gambe levate.

La corsa di Bergoglio, sottane alla mano, è stata però inutile perché la devota disponeva di una sedia a rotelle turbodiesel a iniezione elettronica, ed è stata in grado di raggiungerlo presto, mettendosi anche di traverso davanti a lui per sbarragli la strada. Nel video che ha immortalato tutta la scena, e che è diventato virale (in tutti i sensi), si vede il Pontefice che urla verso il cielo una richiesta di qualche tipo ma poi, con calma, tira fuori dalla tasca un paio di guanti in lattice e li indossa.

A quel punto, presa una gran rincorsa, Bergoglio allunga uno sganassone violentissimo alla fedele, che si ribalta con tutta la sedia e inizia a girare come una trottolona rotante in un film di Bud Spencer e Terence Hill. Le guardie del corpo, dietro il Papa, sono subito accorse ad alzargli il braccio, dichiarandolo vincitore dell’incontro per KO alla prima ripresa.

La donna, riversa in terra, sembra in pessime condizioni, ma il cazzottone del Papa non è niente rispetto al trattamento sanitario a cui verrà sottoposta subito dopo la devota: sterilizzata tramite bollitura in una vaschetta di metallo, insieme ad altri cinesi e a numerose monete (destinate allo IOR, NdR) sottratte ai poveri dalle chiese di Pechino.

Il video della reazione di Papa Francesco al comportamento aggressivo della donna è diventato subito virale sui social, calamitando migliaia di tweet e commenti sul web. C’è chi si sofferma sul problema relativo alla sicurezza, osservando che “Un analogo trattamento a un altro Capo di Stato avrebbe provocato l’immediato arresto del disturbatore. E poi ‘sti cinesi del cazzo sono dappertutto, hanno rotto i coglioni”. “Quello che ha fatto il Papa, dimostra solo una cosa: che è un uomo e in quanto tale può prendersi la polmonite. Vorrei vedere voi, stringere la mano a un cinese!” afferma un altro utente.

Non si sono tuttavia fatte attendere le scuse del Pontefice, “Tante volte si può perdere la pazienza. Quante? Non so, ma se chiedete a me, un numero a quattro cifre. Chiedo scusa, però, per il cattivo esempio. Non dovete avere paura delle malattie, la fede in Dio ci tiene al sicuro dal contagio”, ha detto il Pontefice parlando a un gruppo di suore cinesi ricevute in udienza. Subito dopo, il Papa le ha abbracciate tutte indossando una tuta integrale anti-contaminazione. Poche e semplici parole affettuose, le sue, pronunciate attraverso una maschera antigas e seguite dall’allontanamento delle religiose tramite lancio di lacrimogeni e dalla atomizzazione delle sedie su cui erano accomodate.

Stefano Pisani

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