Palermo – È probabilmente impossibile immaginare lo stupore e la meraviglia dipinti sul volto dell’appuntato dei Carabinieri Pancrazio Fessacontenta quando, durante la perquisizione dell’ennesimo nascondiglio appena scoperto appartenente al boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro (attualmente siamo a 372 tra appartamenti, bunker, ville, centri benessere e case d’appuntamento, NdR) si è trovato di fronte a due scintillanti taniche da 10 litri ricolme di purissima benzina.
Dopo le scoperte degli ultimi giorni ci eravamo abituati all’idea che Messina Denaro, pur nella trentennale latitanza, conducesse una vita di agi, lussi e persino mondanità. Nel covo n° 132 (una villa stile Scarface situata all’interno del Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi di Agrigento, NdR) erano stati trovati cinque Rolex trapuntati di diamanti, una Ferrari 250 GTO con le ruote in oro massiccio, la copia originale dei Dieci Comandamenti autografata da Mosè e una dozzina di uova Fabergé ripiene di pillole di viagra.
Ma sono stati soprattutto i reperti cartacei a fornirci un quadro completo dello sfarzo in cui nuotava il boss, la cui libertà di movimento sembrava illimitata. Nel covo n°79 (un bunker situato al centro della prima fila del Teatro Massimo di Palermo, NdR) sono state trovate centinaia di ricevute dei migliori ristoranti d’Italia, due biglietti per il prossimo concerto di Elvis Presley, la chiave del camerino di Gigi Hadid a New York e svariate foto dello stesso Matteo Messina Denaro a Disneyland Paris, in groppa a un unicorno vero.
Nonostante questi precedenti, nessuno si sarebbe aspettato che il capo di Cosa Nostra godesse di una tale disponibilità economica da potersi permettere le due inestimabili taniche di benzina, pari all’astronomico totale di 20 litri di super senza piombo. La magistratura palermitana ha fatto sapere che i proventi della vendita del carburante saranno sufficienti a ripianare il debito pubblico italiano. L’asta sarà tenuta a Londra da Sotheby’s il prossimo autunno.
Gianni Zoccheddu