ROMA – Sembrava una normale giornata politica per senatori e deputati riuniti in seduta comune per salutarsi prima delle elezioni. Un deputato, Angelino A., dopo un battibecco con il capo del suo partito su chi fosse il leader dello schieramento, dato che ancora non era riuscito a capirlo, si è avvicinato all’onorevole Andreotti per trovare conforto. Il senatore sembrava assopito, Angelino ha provato a ridestarlo, ma non reagiva. L’idea di una morte improvvisa iniziava a fare capolino, ma sembrava respirasse. Anzi, più che un respiro, dalla gobba proveniva un ronzio metallico. Con una leggera pressione di Angelino, la gobba si è aperta come un cofano rivelando l’amara verità: il senatore a vita non era altro che un robot a valvole termoioniche di progettazione tedesca. In parte bloccato a causa dello scarso utilizzo negli ultimi anni.
La memoria a nastro presente all’interno ha rivelato che Giulio Andreotti è stato sostituito con una replica nel 1980. Questo spiega finalmente il repentino cambiamento nelle abitudini di Andreotti riscontrato anche dal tribunale di Palermo. Dopo la scoperta, è partita la caccia agli altri parlamentari che potrebbero essere un robot. Intanto, la memoria del senatore è stata presa in custodia da Francesco Cossiga.
Davide Paolino