Guatemala (Maremma M.) – Mentre in Italia il M5s attraversa momenti di difficoltà, con la bocciatura della manovra economica da parte della commissione europea e la presenza ingombrante della Lega che sembra poter fagocitare i pentastellati, Alessandro Di Battista sta ultimando il suo tour delle Americhe e si prepara a rientrare sul suolo patrio per guidare la riscossa del MoVimento.
Il figlio di Vittorio Di Battista (“il fascista più liberale che conosco”) non vuole però abbandonare il Guatemala (“lo stato centro-americano più antartico che conosco”) senza aver lasciato un segno indelebile del suo passaggio. Er Che Guevara de noantri quindi, alla disperata ricerca di una promessa che sia poi in grado di mantenere, ha deciso di impegnarsi in una difficilissima battaglia per la quale sarà richiesto tutto il suo coraggio: “Mi batterò come un puma per impedire che la TAP passi dal Guatemala!”.
Il barricadero a 5 stelle si è messo quindi alla testa del movimento No TAP Centro America, infiammando i popoli indigeni che affollano i suoi comizi infuocati: “Col MoVimiento Cinco Estrellas al gobierno dei Caraibi noi in due settimane il passaggio dal Guatemala di quest’opera vamos a bloquearla!”. “I poteri forti quieron una TAP che faccia il giro del mundo, ma noi non glielo permetteremo! Dovranno pasar por nuestros cadáveres!”.
Il pasionario grillino è convinto che la conquista del voto degli indios sarà decisiva per il trionfo pentastellato alle prossime elezioni europee, ed è disposto a giocarsi il tutto per tutto per raggiungere l’obiettivo: “Porteremo anche qui il reddito di cittadinanza: 780 quetzales guatemaltechi al mese para todos!”. Per poi scagliarsi contro la stampa critica: “Dovete escuciar solo los periodistas buenos de la lista Dibba, los otros son solamente mierdas!”. E lanciare infine la parola d’ordine per salvarsi il culo se qualcosa dovesse andare storto: “Y entonces el PD?!?!“
Andrea Michielotto