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Dovrà lavorare più di due giorni a settimana: Salvini rinuncia all’incarico di Premier

Dovrà lavorare più di due giorni a settimana: Salvini rinuncia all'incarico di Premier - Lercio
Immagine di Fabio Visconti (cc)

MILANO (Territorio de-extracomunitarizzato) – Sono stati attimi di terrore, misto a stupore e angoscia, quelli vissuti stamattina nella sede principale della campagna elettorale della Lega Nord. Voci di corridoio parlano di lanci di soprammobili, urla disumane, pianti a dirotto e persino la rottura delle ampolle contenenti la sacra acqua del Po, oltre ai coglioni ormai divelti di Umberto Bossi.

Sembrava un attentato terroristico”, spiega un senatore di colore appena eletto nelle liste del partito, che preferisce rimanere anonimo: “All’inizio ho pensato fosse colpa di questi negri che vengono qui ad invaderci, poi ho capito che era solo il nostro Leader che aveva preso male una notizia. Ho provato a consolarlo mostrandogli foto di napoletani immersi nei rifiuti, ma non c’è stato nulla da fare”.

Il problema principale, a sentire i rumour che girano nella sede della Lega Sud, è che il Leader Supremo Matteo Salvini dovrà lavorare, per la prima volta, davvero, se verrà indicato da Mattarella come Premier del prossimo governo. Anche se lo stesso Presidente della Repubblica fa trapelare che preferirebbe affidare il ruolo a uno struzzo, piuttosto che a Salvini. Per il Leader della Lega Centro è un dramma dato che un lavoro serio, che lo tenga occupato per più di due giorni alla settimana, non l’ha mai svolto nemmeno da Parlamentare Europeo. Nella classifica dei più efficienti e presenti in aula è persino duecentonovantasei posizioni dietro a Gianni Pittella, significativamente ribatezzato dai colleghi parlamentari ‘Il fantasma di Bruxelles‘.

Non è possibile, non ci è abituato – spiega Carlo Carforetti, amico fraterno di Salvini fin dai tempi del primo sciopero all’asilo – è qualcosa che non riesce proprio a fare. Vi faccio un esempio: pure quando giochiamo a calcetto, ed è il suo turno in porta, ad un certo punto se ne va, lascia il suo soprabito e torna a casa in aereo, anche se il campetto dista solo due chilometri. E’ proprio nella sua natura: appena sente la parola “”lavoro’ va di matto”.

Ma una soluzione, che non implichi dare la leadership del partito alla Meloni, che costerebbe alle casse dello Stato dieci milioni di euro annui in fotografi e Photoshop, è dietro l’angolo.

Il concorso Vinci Salvini ci ha dato una grossa mano in campagna elettorale”, spiega Rosario Extracomunitario, spin doctor occulto della Lega Est, “È servito a trovare persone che lavorassero gratis al posto del nostro Leader. Infatti il vero nome del concorso, scritto in piccolissimo, era Vinci la possibilità di lavorare come Premier al posto di Salvini”. Ovviamente è un incarico che ognuno dei vincitori occuperà ad interim per una o due settimane, senza percepire stipendio alcuno. Per tutta la durata del mandato, inoltre, i turnisti premier indosseranno una maschera con le fattezze di salvini ed impareranno a pronunciare in perfetto stile secessionista uno dei suoi cori preferiti: Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani, o colerosi, o terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati”.

L’auspicio di Extracomunitario è quello di “Farlo lavorare almeno due giorni a settimana, se ha difficoltà scenderemo a uno, o al massimo metteremo a lavorare al suo posto uno dei centomila parenti della Boldrini inseriti nei pubblici uffici che ora dovranno tornarsene a casa”.

Davide Paolino

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