ROMA – “Chiedo scusa, con il caldo che ha fatto devo essere evaporato un po'”. Con queste parole, il deputato Essere Umano, eletto nell’attuale legislatura alla Camera col MoVimento 5Stelle, ha cercato di difendersi dall’accusa di Luigi Di Maio di non essere composto al 90% di acqua, nel tentativo di scongiurare l’espulsione dal movimento.
Il “Codice Etico” del MoVimento 5Stelle, infatti, parla chiaro: tra gli obblighi degli eletti pentastellati, troviamo l’obbligo di rendicontazione di tutte le spese, l’obbligo di rinuncia a ogni trattamento pensionistico privilegiato e l’obbligo a mantenere l’idratazione del corpo ad almeno il 90%, percentuale che, secondo Luigi Di Maio, è caratteristica di ogni corpo umano che sia favorevole all’acqua pubblica.
“Non è colpa mia, lo giuro! – pare abbia dichiarato tra le lacrime l’onorevole Umano – sono stato fidanzato per 4 anni con Bogdan Andreina Tibuggero e lei con il mio consenso si occupava della gestione della mia idratazione. Martedì sera ho fatto un controllo puntuale e con mio grande stupore mi sono reso conto che non avevo bevuto abbastanza”. “Ecco, mo’ ti sei messo a piangere e sei sceso al 53%! Sei veramente nu strunz!” gli avrebbe risposto spietatamente Di Maio che, ricordiamolo, è capo politico, tesoriere e l’idraulico liquido del MoVimento.
La recente puntata di “Presa Diretta” in cui Di Maio ha rilasciato la ormai storica dichiarazione sul corpo umano composto per oltre il 90% di acqua, come i cocomeri e alcune modelle di Versace, ha riportato in auge l’argomento dell’acqua pubblica e in generale la corretta idratazione del popolo italiano, come ci ricorda Studio Aperto ogni estate. “I politici della vecchia politica – fa notare Di Maio – ci vogliono privare dell’acqua, che è un nostro diritto. Quando erano al potere loro se ne sono fatte di bevute d’acqua e ora… devono restituire tutto! E parlo di molto di più di quelle 3-4 gocce che cacciano ogni volta che vanno a urinare di notte… con la scusa della prostata ingrossata ci stanno fregando tutti, quei vecchiacci!”.
“Deve tornare pubblica: l’acqua, come bene comune, non può essere sottoposto a logiche di profitto. E vi dirò di più: devono diventare pubblica anche l’acqua minerale, Coca Cola, Fanta, Lemonsoda… patatinee, panino, Coca, birraaaaaa… gelatiiiii!!!!1!1!!!” ha dichiarato Di Maio cominciando a urlare e ritornando a essere, per un momento, quell’amabile steward del San Paolo che aveva tanto a cuore la composizione di acqua nel corpo dei suoi sudatissimi tifosi.
Stefano Pisani