Courmayeur (AO) – Gli italiani sono noti per fare di necessità virtù e affrontare con arguzia anche le situazioni più disperate, come la compilazione del 730.
E così, di fronte alle misure restrittive introdotte dall’ultimo DPCM, sono ormai tantissime le persone che si stanno ingegnando per raggiungere, almeno a Natale, i loro affetti più cari: le piste da sci.
Per raggiungere l’agognato obiettivo, un gruppo di attivisti con struttura decentrata che risponde all’identità collettiva di Skianonymous, il cui logo è rappresentato da una raffigurazione stilizzata della faccia di Alberto Tomba da alcune settimane sta lavorando alla ricerca di un bug all’interno del decreto.
“La chiave di volta è la residenza – spiega un membro del collettivo rigorosamente anonimo – in qualunque località ci si trovi, il decreto prevede espressamente che ‘È comunque consentito il rientro alla propria residenza’. E allora non resta che da spostarla questa benedetta residenza”.
Di fronte a questa rivelazione, tanto semplice quanto insidiosa, in migliaia hanno già preso d’assalto gli uffici anagrafe delle più rinomate località sciistiche, da Cortina a Canazei, da Ortisei a Courmayeur.
“Stavo insaccando le salsicce, quando ho visto trecentocinquanta persone in fila fuori dallo sportello anagrafe – ha raccontato Franco Di Lucantonio, cittadino di Courmayeur – una cosa mai vista! Ho pensato che era mio dovere aiutare quelle persone bisognose”
Infatti. Perché, anche con la residenza spostata strategicamente a Courmayeur, gli impianti di risalita sono comunque chiusi. Come fare, allora, per consentire a queste persone arrivate da così lontano, di poter esaudire il proprio desiderio di fare un paio di slalom?
“Certo, volendo si può fare sci di fondo – spiega ancora Di Lucantonio – ma qui c’è gente che è ha violato il coprifuoco per arrivare su un carro bestiame notturno solo per fare una sciata come si deve!” Ed ecco la soluzione: “Mi rimanevano giusti giusti 3 chilometri di budello, per le salsicce. Mi sono piazzato sul crinale con i miei amici Luca Pipanet e Francesco Corbezzolo e abbiamo issato uno a uno i trecentocinquanta neocittadini. Oh, si fa un po’ di fatica, ma con un bicchierino di grappa non si sente troppo, neh”.
Francesco Conte