Napoli – Per troppo tempo milioni di italiani, e non solo, si sono lasciati condizionare da romanzi fantasy come “Gomorra”, che hanno restituito un’immagine di Napoli ben lontana da quella reale. Le scene in cui si vedevano interi quartieri dedicati allo spaccio, erano (ora lo sappiamo) pionieristici esperimenti di coworking. E le scene dei ragazzi che sotterravano rifiuti, solo dei campi vacanze in cui si insegnava il rispetto per l’ambiente. Sì, perché Napoli, a differenza di quanto ci hanno trasmesso i luoghi comuni su questa città, ha sempre avuto una grande sensibilità verso i temi dell’ecologia. Lo dimostra quest’ultima iniziativa, ideata e realizzata da un boss della camorra, Antonio o’ Bravomm, da 50 anni in fondo alla lista dei latitanti più ricercati. L’uomo ci ha concesso un’intervista. Nottetempo ci ha fatto prelevare e condurre bendati nel suo covo segreto: un’intercapedine nascosta tra altre due intercapedini, celata dietro il piano cottura di una modesta cucina, dove vive nutrendosi, anche per lunghi mesi, dei vapori della frittura.
– “Buonasera, don Antonio. Lei che è così riservato, come mai ha voluto concedere un’intervista?”
– “Perché devo fare una rivendicazione: il boom di turisti a Napoli è solo merito mio”
– “Quali sono state le sue azioni per promuovere l’immagine della città?”
– “Dopo aver sentito il discorso di quella uagliuncella, come si chiama…Greta! Ho capito che dovevamo fare qualche cosa per l’ambiente. Che mondo stiamo lasciando agli scippatori del futuro? Allora ho ordinato a tutti i miei uomini il vuoto a rendere per gli scippi: dopo aver accuratamente svuotato le borse rubate, ogni scippatore dovrà leggere i documenti, contattare la bencapitata turista su Facebook ed incontrarla per restituire il contenitore. Che se ci pensi, è anche un alibi perfetto.”
– “Notevole, lo ammetto.”
– “Poi dovrà offrirle il caffè, con i suoi stessi soldi. Pure una sfogliatella, se il portafogli era pieno. Dovrà anche fingersi dispiaciuto e dare precise indicazioni turistiche verso i miei ristoranti: i miei uomini studiano l’inglese”.
– “Ma in che modo gli scippi aiuterebbero il turismo?”
– ” Comme si’ fesso! In tutte le metropoli del mondo si viene scippati, ma solo a Napoli c’è il vuoto a rendere obbligatorio! Quando i turisti tornano a casa, parlano del gran cuore dei napoletani e della loro attenzione per la salvaguardia dell’ambiente”.
– “E tutti vengono qui contenti di farsi derubare”.
– “Hai capito finalmente. Anche i borseggiatori sugli autobus devono svuotare i portafogli e rimetterli nella tasca dove stavano: chi sgarra paga con la vita. Dovrebbero affidare a me i trasporti: più bus in giro, più borseggi”.
– “Don Antonio, la ringrazio per questa bella intervista e per tutto ciò che fa per Napoli”.
– “Statt buon! Aspetta, questi sono i tuoi documenti”.
Patrizio Smiraglia