Bibbona – Sono passati otto giorni dalla pubblicazione del video in cui Beppe Grillo sembra difendere, dopo il Movimento 5 Stelle, anche un altro branco di ragazzini. In particolare, scagiona totalmente il figlio Ciro, accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza. C’è un elettore del Movimento che in questi otto giorni è stato zitto, non ha voluto parlare, non ha scritto punti esclamativi. Un po’ per vergogna, un po’ per paura di ritorsioni. Solo oggi è riuscito a sfogarsi postando un iconico “Vaffanculo” diretto a Grillo.
C’è da ricordare che, per la prima volta in due anni, il fondatore del Movimento 5 stelle è intervenuto sul caso riguardante il figlio, e lo ha fatto a due giorni dall’uscita di un’inchiesta della magistratura che coinvolge il racconto della ragazza, e a quattro giorni dall’ultimo viaggio umanitario di Di Battista. Il video, lungo poco più di un minuto e mezzo, si intitola “Giornalisti o giudici?”. Malelingue affermano l’esistenza di una prima versione del video, molto più breve, scartata dal garante del Movimento. In questa prima versione Grillo avrebbe detto semplicemente “C’è un videoooo, andatelo a vedereeeee, si vede chiaramente che se l’è cercata!”. Ma l’esposizione e le luci non erano giuste, così lo ha rifatto.
Secondo il comico genovese (e anche secondo sua moglie), esiste un video che dimostrerebbe l’innocenza del figlio, nel quale si vedrebbe il ragazzo nudo con il pisello in mano che dice “Lo vedi? Con questo ho programmato la piattaforma Rousseau!”. Altro elemento a discolpa di Ciro Grillo sarebbe, sempre secondo il leader pentastellato, il lasso di tempo trascorso tra il fatto e la denuncia. Otto giorni. Troppi, secondo Beppe Grillo. Un’affermazione, quest’ultima, che non tutti i sostenitori del M5S sembrano aver digerito.
E così, ad otto giorni esatti dalla pubblicazione del video, Francesco Miceli, nickname su meetup Frachiapp88, ha scritto sul suo blog un insulto così sguaiato che potrebbe diventare leader di un nuovo movimento politico: “Grillo, vattene affanculo”. Un’affermazione pesante, se si considera che i post precedenti erano stati: “Massimo nove mandati in parlamento”, “Con gli animalisti, contro lo zampone a capodanno” e “Casaleggio non conosce il Ctrl + Alt +Canc”.
Francesco ha tentennato, ha resistito per giorni (otto, appunto), dopodiché dice di essere esploso. “Avrei potuto mandarlo affanculo dopo poche ore – riporta – ma temevo di essere cacciato dal meetup, dove le cazzate vengono sparate sì, ma non così grosse”.
Non è azzardato affermare che, dopo la nascita del Movimento #metoo nel 2017, questo piccolo gesto potrebbe rappresentare un mattone su cui fondare un nuovo movimento di rinascita grillina, con l’ipotetico motto “Dirlo da subito, senza vergogna” che sprona i pentastellati a non aspettare per denunciare se qualcuno spara cazzate.
Mattia F. Pappalardo